COMUNICATO STAMPA Letto 3576  |    Stampa articolo

Covid-19, ad Acri c'è sicurezza o no?

Foto © Acri In Rete
Libera Associazione Cittadini Acresi
Risale a qualche giorno fa la consegna fatta dalla Laca, al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Acri di tute di protezione per covid19.
Non ritorniamo sull'argomento per evidenziare quanto è stato fatto, non è nel costume delle Laca, ma per interrogarci e riflettere sul fatto che sostanzialmente, forse, se non fosse per le donazioni private piovute da mani volenterose verso il nostro nosocomio, forse avremmo degli operatori sanitari in prima linea e privi degli idonei dispositivi di protezione individuale, altro che eroi in prima linea, ma carne da macello in prima linea.
Siamo giunti a questa amara conclusione perchè dalla visita fatta qualche giorno fa, davanti al Pronto Soccorso di Acri, per la consegna della tute, ci siamo resi conto che non esiste uno standard nella dotazione dei presidi di protezione individuale, ma ogni operatore indossa qualcosa di diverso dall'altro e ci è sembrato che ognuno si arrangia come può.
Ci chiediamo a questo punto, perchè si verifica tale situazione, forse perchè non arrivano presidi standardizzati da parte dall'Azienda Sanitaria. Se è così l'Azienda cosa aspetta? in qualità di datore di lavoro non dovrebbe fornire i Dpi adeguati alla situazione? Se così fosse ci troviamo difronte ad una disparità di trattamento senza eguali.
Infatti, non sono gli uffici dell'Asp, facenti parte di una medesima Azienda Sanitaria, che si dovrebbero occupare per legge di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro?
E' allora chi controlla i controllori, sempre solerti ad elevare verbali, giustamente, a chi non difende la salute dei propri lavoratori?
Cosa fanno, e dove sono gli RLS in qualità di rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, cioè coloro che rappresentano e tutelano i diritti dei lavoratori nell'ambito della sicurezza sul lavoro all'interno dell' azienda ?
Ricordiamo a chi di dovere che i dpi, dispositivi di protezione individuale, devono essere forniti dai datori di lavoro ai lavoratori per eseguire determinati lavori pericolosi in tutta sicurezza.
Si tratta quindi una speciale attrezzatura che il lavoratore ha l’obbligo di indossare per proteggersi da eventuali rischi prima di iniziare le attività.
L’uso dei dpi è previsto dalle norme per la sicurezza del lavoratore e devono quindi essere impiegati quando non vi sono sufficienti misure tecniche di prevenzione e i rischi non possono essere evitati.
La scelta di questi dispositivi deve tenere conto di una serie di criteri indicati all’art.79 D.Lgs.81/08.
Inoltre Il datore di lavoro o il dirigente, ai sensi dell’art. 18 c. 1 lett. D, devono fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e ora, con il D.Lgs. 81/08, il medico competente, pena la sanzione alternativa dell’arresto da 2 a 4 mesi o della ammenda da € 1.500 a € 6.000.
Lavorare in queste condizioni, se la nostra impressione fosse giusta, significa sottoporre chi lavora a rischi inutili e pericolosissimi, tale situazione potrebbe ingenerare nei lavoratori situazioni da stress di lavoro correlato.
A questo punto se ciò fosse vero che vale pagare le tasse e stipendiare direttori generali con stipendi da capogiro, quando poi deve essere il volontariato organizzato o spontaneo a tutelare chi si espone a rischi, insiti del proprio lavoro, a beneficio di un intera colettività.
A questo punto formiamo un comitato e autogestiamoci il nostro nosocomio!
Faremo sicuramente di meglio e con meno sprechi e con maggiore tutela per chi vi lavora!
Inoltre ci domandiamo se ad oggi siano stati effettuatti degli screening, agli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta contro il covid19, attraverso test sierologici, adottati da molte regioni italiane, nonché tamponi ove necessario. Nonostante apprezziamo il gesto dell'Amministrazione Comunale per aver fornito ottanta test sierologici per rilevare le immunoglobuline prodotte dal virus, ci si chiede questi sono sufficienti per la mappattura dei tutti gli operatori sanitari?
Tutto considerato, ci auguriamo che quando da noi ipotizzato sia soltanto una mera ipotesi legata ad una svista che ci ha portato alla determinazione di formulare un ipotesi inverosimile fondata su di una impressione sbagliata.
Comunque indagheremo per capire se questa nostra impressione sia vera oppure no, sempre in difesa di noi cittadini acresi, con la speranza di essere smentiti.
Esortiamo anche l'Amministrazione Comunale e quindi il Sindaco, quale massima autorità in materia di igiene e profilassi, ad unirsi a noi nel ferificare se tale impressione avuta sia vera o meno.

PUBBLICATO 21/04/2020





Altri Comunicati

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 2036  
Auser Acri: apre lo sportello di ascolto e supporto psicologico
L’Associazione AUSER di Acri apre lo sportello di ascolto e supporto psicologico gratuito alle famiglie di malati di Alzheimer e altre demenze dal 16 Ottobre 2024. La realizzazione di questo progett ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1132  
Orrico interviene alla Camera dei Deputati in difesa dell’ospedale di Acri abbandonato a se’ stesso
Il Gruppo Territoriale di Acri del Movimento 5 Stelle ribadisce con fermezza l’importanza della difesa dell’ospedale locale come priorità assoluta.Nell’ultima riunione operativa sono state sottoline ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 889  
Piano time in Accademia il 13 e 15 ottobre
Domenica 13 e martedì 15 ottobre 2024 è l’ora del pianoforte in Accademia. Alle ore 19:00, nella sede degli Amici della Musica in via Padula, si terranno due straordinari concerti pianistici, per pi ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1376  
E’ doveroso mettere un punto
In un primo momento abbiamo deciso di non voler rispondere a questi futili attacchi....
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1032  
No all'eolico delle multinazionali
Il comitato “proteggiAMOilterritorio” ribadisce la sua contrarietà all’impianto eolico “Acri” presentato al Ministero dell’Ambiente da Hergo Rewambles partecipata Eni Plenitude. Il nostro comitato a ...
Leggi tutto