OPINIONE Letto 3766

Utile a tutti, compreso il Sindaco


Foto © Acri In Rete



Sono stato in Centrafrica, 18 anni, e quando bisognava bruciare l’erba secca, tutto il villaggio era mobilitato a controllare il fuoco per evitare che gli alberi subissero danni.
Due anni nella grande foresta del Kongo, abitata dai pigmei, la sanno abitare e rispettare.
Non ho mai visto fuochi divoranti come li ho visti ad Acri: il fuoco non controllato è nemico temibile della casa comune, in breve tempo desertifica ettari di buon terreno.
Tutti sappiamo che il fuoco da solo non si accende, quindi “fuochi pilotati” che ingrassano portafogli ben nascosti: si accende – si distrugge.
Acri non è immune da questi disastri.
Ogni anno si rinnova il va e viene dell’elicottero con la tazza, e del canader con la pancia piena di acqua di acqua di Cecita.
Ogni anno scompaiono alberi e preziose ginestre, il suolo produttivo si restringe. E’ il caso di augurare il ritorno dell’Imperatore mongolo Qubilai: quando un suddito veniva accusato di poco rispetto del bene comune, l’interrogatorio cominciava dopo 100 frustate in piazza.
Da noi la faccenda si addormenta con qualche lacrima di chi vede in fumo il proprio lavoro, mai un colpevole trovato e punito.
Il problema climatico è veramente serio: è in pericolo la vita del pianeta e dei suoi abitanti.
Il Parlamento Europeo ha già decretato: “entro il 2025 basta con plastica e carburanti inquinanti”.
Ad Acri ha messo radici un deleterio costume altamente inquinante: “fuochi d’artificio quando gli sposi depositano il cucchiaino del dolce”.
Crassa Ignoranza”, nessuno fa notare le calorie prodotte da un solo botto, e poiché in natura “niente si crea e niente si distrugge”, le calorie si moltiplicano in maniera vertiginosa.
Le acque dei lontani ghiacciai affogheranno Venezia e dintorni.
Il Sindaco deve tutelare il bene comune, è vergognoso ma qui gli abusi sono avvolti di silenzio. Non sarebbe meglio invitare gli sposi a godere maggiore intimità e risparmiare qualche euro, anziché trasformarlo in calorie che inevitabilmente ricadono in testa?
Credo che il Sindaco abbia la necessaria autorità ad impedire il deleterio costume ammorbante: meno fuochi in basso, meno calorie in alto che ispessiscono la cappa atmosferica.
Rinunziare in tempo alle pratiche inquinanti, significa “custodire” il bene comune.
So bene quanto sia difficile rinunziare alle comodità e a certi usi e costumi, ma la Terra produce meglio e di più quando le gocce di sudore sono copiose.

PUBBLICATO 11/10/2021  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 152  
In fiamme un capannone per la lavorazione di infissi
Oggi, intorno alle ore 18:00, una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Cosenza, supportata da un’autobotte, è intervenuta nel ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 440  
Nessun accordo tra Sinistra Italiana e la maggioranza Capalbo
La scorsa settimana siamo stati contattati dal primo cittadino che, sulla scorta.... ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1216  
Lettera malinconica
Caro sig. sindaco Pino Capalbo, a me piace la politica, ne ho un’idea romantica, è “il cittadino al servizio della sua città” e la mia è Acri. Io ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 931  
Nessun accordo con Sinistra Italiana
Si è svolto stasera in municipio un incontro tra una delegazione di Sinistra Italiana ed una.... ...
Leggi tutto

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 2181  
Terremoto nel consiglio comunale. Entrano Ines Straface e Natale Viteritti
Il rimpasto di giunta dei giorni scorsi, avrà conseguenze nella composizione del consiglio comunale rispetto al 2022. Procediamo con ordine; il n ...
Leggi tutto

ADV