OPINIONE Letto 6841

Dopo la porchetta, l'horror vacui


Foto © Acri In Rete



Gentile Direttore, ho letto con interesse, come sempre faccio, l'ultimo articolo di Acrinrete sul primo consiglio comunale (clicca qui, ndr) e vorrei aggiungere qualche riflessione personale.
Credo anzitutto che il massimo "pathos" si sia raggiunto molto prima di ieri, ed esattamente quando, in campagna elettorale, si sono visti e sentiti bambini urlanti nei comizi, coi palloncini in mano, mentre i genitori si rimpinzavamo di pizza e panini con porchetta (ciò mi ha ricordato le "americanate" viste nelle elezioni USA e pure il film Rocky IV). Altro aspetto sottolineato dalla vostra Testata: la lettura degli interventi.
Se é vero che la Costituzione non chiede titoli di studio per fare il politico, è anche vero che dai rappresentanti del popolo ci si aspetti qualcosa di più che la mera lettura di interventi preconfezionati.
Ed invece, dopo il frastuono elettorale è rimasto l'horror vacui, e ciò era fatale.
Numeri alla mano, chi ha vinto lo ha fatto con una risicata manciata di voti, frutto di una macchina del consenso messa a punto da cinque anni, che ha scaltramente racimolato con perseveranza "bellica" quei voti necessari a vincere di misura.
È un fatto però che quasi metà elettorato non abbia votato e, dei votanti, la metà, me compreso, volessero un altro sindaco.
Finita la fiera e l'autocelebrazione fine a stessa, resta ben poco di concreto ed una miriade di problemi irrisolti.
Chiunque sarebbe atterrito, ma l'attuale amministrazione no. É un fatto che questa amministrazione (cambiano i suonatori, ma la musica è la stessa, come lo stesso è il maestro di musica, con lo stesso segretario generale, senza spoil system) abbia registrato una miriade di fallimenti, personali e politici.
Non sono qui a fare tediosi e tristi elenchi, ma una comunità senza acqua corrente per tutti, senza ospedale, senza strade efficienti e con un'amministrazione senza risultati ha ben poco di cui bearsi.
Per non parlare della panzana del dissesto, smentita dalla Corte dei Conti e dall'ufficio GIP del Tribunale di Cosenza, e del profluvio di querele cadute sugli Acresi.
A sconvolgere però non è questo, ma piuttosto l'atteggiamento da "rane bollite" di Chomsky degli Acresi, che già hanno ripreso a lamentarsi, senza tuttavia avere avuto il coraggio del cambiamento.
Eppure i presupposti c'erano tutti, perché l'alternativa era valida ed Acri ne avrebbe giovato.
Ma in questa "favola" le cose sono andate al contrario: il "rospo" è diventato principe dell'opposizione e altri, con i suoi "diciamo" ripetuti a iosa, è sempre lì.
Se il buongiorno si vede dal mattino, vedo nubi grigie nell'orizzonte di Acri.

PUBBLICATO 19/07/2022  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1295  
Franca Sposato nuova Presidente Fidapa
Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia del passaggio delle consegne della Fidapa Sezione Acri. A fare da cornice all’evento il ristorante “La ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 980  
Spopolamento, mancanza di servizi e nuove abitudini
L’appello, il grido di allarme lanciato dal giovane Angelo Scaglione, ha provocato una serie di reazioni. Tutte vanno nella stessa direzione. O ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 7563  
Acri, tra speranze stanche e promesse vuote: i giovani tra fuga e clientelismo
Una città che parla poco, ma urla nel silenzio. Acri, distesa sulle alture della Sila, è una città che vive sospesa. Le strade sono calme, forse ...
Leggi tutto

IL FATTO DELLA SETTIMANA  |  LETTO 1290  
Maggioranza alle strette
“Prima i mura e intra poi chilli e fora, prima i muri di dentro, poi quelli di fuori.” Gli acresi conoscono bene questo modo di dire che sta a si ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 588  
Biglietto di solo andata
Se guardiamo i numeri dell’ultimo report Censis-Confeoopertie sulla sulla mobilità studentesca, quello che succede al Sud somiglia sempre più ad ...
Leggi tutto

ADV