OPINIONE Letto 2215

Donne e lavoro


Foto © Acri In Rete



Continua il viaggio nella Rubrica dedicato alle donne. Oggi ci soffermeremo sull'evoluzione lavorativa che la donna ha visto cambiare nel tempo. Negli ultimi vent’anni l'uguaglianza tra donne e uomini nel mondo del lavoro ha visto miglioramenti incoraggianti ma i progressi da fare sono ancora molti. Per le donne il mondo del lavoro è ricco di difficoltà, sfide e nuove opportunità. Le disuguaglianze ad oggi riguardano prima di tutto la partecipazione al mercato del lavoro, la parità di retribuzione, il raggiungimento di un equilibrio armonico tra lavoro e vita privata, la rappresentanza femminile in importanti posizioni aziendali e manageriali e la distribuzione del lavoro di cura. L’Unione Europea è attenta a queste tematiche e lo dimostra varando iniziative volte ad arginare queste disparità. Tra queste la strategia per la parità di genere 2020-2025, ma anche l’impegno nel raggiungere l’obiettivo 5 dell’Agenda ONU 2030: “raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”. Abbiamo già parlato dell’attuale situazione lavorativa delle donne nel nostro Paese, ma qual è stata l’evoluzione del lavoro femminile nella storia? A partire dagli anni Settanta del Novecento si assiste ad una graduale estensione dei diritti civili e alla progressiva realizzazione di una parità giuridica. A poco a poco si va verso un progressivo superamento dei retaggi culturali legati alla lunga tradizione patriarcale. Le donne iniziano ad avere crescente indipendenza economica e a muoversi verso una parità di accesso al lavoro. Per tutelare questi diritti e il rispetto dei principi fissati dalla Costituzione, il 9 dicembre 1977 entra in vigore la Legge n. 903 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro. Con questa legge si sono voluti creare i presupposti per una maggiore indipendenza della figura femminile a livello personale, professionale e finanziario. Le donne oggi sono più occupate rispetto al passato per via di un migliore livello di istruzione. L’Istat ha posto l’attenzione sul fatto che possedere un titolo di studio universitario rappresenta un fattore protettivo di fronte alla perdita del posto di lavoro. È per questo motivo che oggi, anche dopo la nascita del primo figlio, le donne più istruite non rinunciano con facilità al proprio impiego. Seppure nel corso della storia siano stati compiuti importanti passi in avanti, ancora oggi, lo stereotipo che vede la donna più adatta a ricoprire ruoli legati alla cura della casa e dei figli non è ancora stato completamente superato. Il gender gap è un problema che si sta tentando di arginare ma ancora lontano dall’essere eliminato. Come evidenziato dal Global Gender Gap Report 2021 ci vorranno ancora 135 anni per raggiungere una reale parità di genere. Ma l’Europa si è posta un nobile obiettivo: quello di garantire libertà, uguaglianza, pari opportunità di realizzazione personale e valorizzazione di ogni individuo nella sua diversità entro il 2025.

PUBBLICATO 14/11/2022  |  © Riproduzione Riservata

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