SCIENZA Letto 2997

L’acrese Pellegrino in Antartide. Missione importante e affascinante


Foto © Acri In Rete



Capo base della stazione italiana dell’Antartide e responsabile del servizio ingegneria dell’unità tecnica dell’Enea. Si tratta di Francesco Pellegrino, acrese doc, intervistato da Debora Ruffolo per Parola di vita. Pellegrino si trova in Antartide, il continente più freddo e inesplorato del Mondo. Una zona per lo più ricoperta da ghiaccio. È alla sua seconda missione dopo quella del 2013. L’Antartide, pur essendo una terra poco ospitale per la vita umana, è da sempre un punto di osservazione privilegiato per gli scienziati per studiare non solo i cambiamenti climatici, ma anche fenomeni come la contaminazione ambientale, la glaciologia, le biodiversità, l’evoluzione e l’adattamento degli organismi antartici. “Ho raggiunto la prima volta l’Antartide in nave, dice a Parola di vita, sono partito dalla Nuova Zelanda e sono arrivato dopo 11 giorni di navigazione. Credo che sia il modo più emozionante per chi si appresta a fare questa esperienza per la prima volta. Dopo 5 giorni ho attraversato il Circolo Polare Antartico con la sua cintura dei ghiacci. Si navigava in mezzo agli iceberg, le orche, le balene, i primi pinguini, insomma paesaggi indescrivibili e tanta emozione. La base Zucchelli dispone di venti laboratori scientifici, l’Antartide è il luogo ideale per studiare determinati fenomeni, termineremo a febbraio.” Sulla sua giornata tipo, Pellegrino dice: “non ci sono giornate di sosta e di riposo, alle 8 c’è un briefing, siamo circa cento, poi si lavora fino alla pausa pranzo, quindi di nuovo al lavoro fino alla pausa cena infine momenti di relax al bar o alla sala cinema.” Arrivare in Antartide non è facile: “si parte dall’Italia per la Nuova Zelanda, ci vogliono 25 ore, poi altre 7 ore con un volo militare che atterra sulla pista di ghiaccio della base Zucchelli o 10 giorni di navigazione con una nave rompighiaccio.” Pellegrino parla anche del suo passato: “sono entrato nell’Enea nel 2012, fui assegnato all’unità tecnica Antartide e accettai dopo un periodo di prova sul monte Bianco, naturalmente la missione mi piace e considero l’Antartide un luogo familiare sebbene il grande freddo, ad ottobre si sono registrati meno 20 gradi.”

PUBBLICATO 15/02/2023  |  © Riproduzione Riservata




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