EDITORIALE Letto 2374

Il fatto della settimana. Incendi: dubbi, negligenze, misteri


Foto © Acri In Rete



Terminato il momento dello sdegno, della paura, delle sensazioni e della solidarietà (in alcuni casi inopportuna e di facciata), oggi, a mente fredda, a nostro avviso sarebbe importante porre alcune domande e fare delle riflessioni.
Andiamo con ordine: la mattina dell’11 luglio, un piccola area a ridosso della ss660 (nei pressi della frana) prende (per l’ennesima volta) fuoco.
Le fiamme provocano seri danni alla linea telefonica.
Molte zone della città restano isolate fino alle 21. Né telefoni né internet. L’incendio si verifica qualche ora dopo (che strana coincidenza) il nostro post/denuncia nel quale facevamo vedere la secca vegetazione e le condutture di gas, acqua e telefonia sistemate alla meno peggio.
Roba da non credere.
Dopo appena 24 ore, un incendio di vaste proporzioni interessa una zona del centro urbano, a pochi metri dall’ospedale, probabilmente doloso.
Le fiamme partono dal basso e in pochi minuti divorano la vegetazione di una ripida scarpata per poi raggiungere un’attività commerciale.
Abbiamo trattato l’evento con testi, foto e video. Domande e dubbi: riguardo il primo caso non è la prima volta che quella zona della ss660 è interessata dalle fiamme.
Perché, allora, non porre rimedio non solo con opere di bonifica e di pulizia ma anche con l’installazione di idranti in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso?
Il secondo caso ci fa riflettere sul fatto che, forse, è la prima volta che un incendio di quelle proporzioni si sviluppa nel centro abitato ovvero vicino a case e attività commerciali.
Ci risulta che cittadini volontari hanno contribuito allo spegnimento delle fiamme e che solo per pochi minuti e per miracolo, non ci sono stati morti e feriti.
Ci piacerebbe sapere dopo quanto tempo sono arrivati i mezzi di soccorso ma soprattutto ci piacerebbe sapere che fine ha fatto la Prociv di Acri. Non abbiamo visto nè mezzi né uomini.
Perché? Il sindaco e gli uffici comunali preposti hanno contattato i responsabili?
L’indignazione, la rabbia, le promesse, gli appelli, la solidarietà, vanno benissimo ma la PREVENZIONE, viene al primo posto e un Comune come Acri deve essere pronto a fronteggiare le gravi e imprevedibili emergenze come incendi, terremoti e alluvioni.

PUBBLICATO 20/07/2024  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

EDITORIALE  |  LETTO 1092  
Pregiudizi o negligenze?
Il post di Massimo Misiti che, oltre ad essere un qualificato e apprezzato.... ...
Leggi tutto

SPORT  |  LETTO 829  
Orgoglio e appartenenza
Una partita di calcio si può perdere, uscire sconfitti però è un’altra cosa. Sabato nel Palazzetto dello Sport il Città di Acri calcio a 5, pur c ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1474  
Pld. L’acrese Angelo Montalto eletto segretario regionale
Si è svolto l’8 novembre scorso a Rende, il Congresso Regionale del Partito Liberaldemocratico della Calabria, che ha eletto per acclamazione a s ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 302  
Il Cattolicesimo è la Religione del divieto?
Uno dei principali argomenti addotti da chi rifiuta di abbracciare la fede, o di convertirsi a Gesù, è l'idea che il Cattolicesimo sia una religi ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 2162  
Pro Loco fantasma: quando l'associazione ''c'è ma non si vede''
C’è, ma nessuno la vede. Esiste, ma non si manifesta. Parliamo della Pro Loco di Acri, quella che un tempo doveva essere il motore della promozio ...
Leggi tutto

ADV