EDITORIALE Letto 1864

Il fatto della settimana. Incendi: dubbi, negligenze, misteri


Foto © Acri In Rete



Terminato il momento dello sdegno, della paura, delle sensazioni e della solidarietà (in alcuni casi inopportuna e di facciata), oggi, a mente fredda, a nostro avviso sarebbe importante porre alcune domande e fare delle riflessioni.
Andiamo con ordine: la mattina dell’11 luglio, un piccola area a ridosso della ss660 (nei pressi della frana) prende (per l’ennesima volta) fuoco.
Le fiamme provocano seri danni alla linea telefonica.
Molte zone della città restano isolate fino alle 21. Né telefoni né internet. L’incendio si verifica qualche ora dopo (che strana coincidenza) il nostro post/denuncia nel quale facevamo vedere la secca vegetazione e le condutture di gas, acqua e telefonia sistemate alla meno peggio.
Roba da non credere.
Dopo appena 24 ore, un incendio di vaste proporzioni interessa una zona del centro urbano, a pochi metri dall’ospedale, probabilmente doloso.
Le fiamme partono dal basso e in pochi minuti divorano la vegetazione di una ripida scarpata per poi raggiungere un’attività commerciale.
Abbiamo trattato l’evento con testi, foto e video. Domande e dubbi: riguardo il primo caso non è la prima volta che quella zona della ss660 è interessata dalle fiamme.
Perché, allora, non porre rimedio non solo con opere di bonifica e di pulizia ma anche con l’installazione di idranti in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso?
Il secondo caso ci fa riflettere sul fatto che, forse, è la prima volta che un incendio di quelle proporzioni si sviluppa nel centro abitato ovvero vicino a case e attività commerciali.
Ci risulta che cittadini volontari hanno contribuito allo spegnimento delle fiamme e che solo per pochi minuti e per miracolo, non ci sono stati morti e feriti.
Ci piacerebbe sapere dopo quanto tempo sono arrivati i mezzi di soccorso ma soprattutto ci piacerebbe sapere che fine ha fatto la Prociv di Acri. Non abbiamo visto nè mezzi né uomini.
Perché? Il sindaco e gli uffici comunali preposti hanno contattato i responsabili?
L’indignazione, la rabbia, le promesse, gli appelli, la solidarietà, vanno benissimo ma la PREVENZIONE, viene al primo posto e un Comune come Acri deve essere pronto a fronteggiare le gravi e imprevedibili emergenze come incendi, terremoti e alluvioni.

PUBBLICATO 20/07/2024  |  © Riproduzione Riservata

ADV




Ultime Notizie

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 302  
In atto il piano catture in attesa dell’oasi canina
Nella giornata di ieri, con intervento immediato di Vigili e squadra cattura, sono stati catturati due cani randagi, segnalati come soggetti ag ...
Leggi tutto

AMBIENTE E TERRITORIO  |  LETTO 766  
Previsione ed allerta. Ecco la differenza. Necessaria la riclassificazione delle aree
Non è stata la prima volta, non sarà l’ultima. Che le previsioni meteo per il nostro territorio venissero smentite dai fatti. Sui 200 chilometri ...
Leggi tutto

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 1084  
Ordinanze inopportune e amministratori timorosi e avventati
Ci risiamo. Ancora una volta l'amministrazione comunale ha emesso un’ordinanza inopportuna e inutile firmata, come vuole la legge, dal sindaco Ca ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 808  
Illuminati e illuminAzione
Se volessimo definire la difficoltà che si riscontra nel raccontare Acri, potremmo tranquillamente affidarci al rapporto contrastato e contrastan ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 687  
La nuova Provincia
Il 18 marzo 2025, il Consiglio Comunale di Acri ha approvato con la delibera n. 12 la proposta di istituzione della nuova Provincia della Sibarit ...
Leggi tutto

ADV