OPINIONE Letto 1415

Pensieri di città. Luoghi e simboli


Foto © Acri In Rete



Finché gli uomini hanno abitato in spazi limitati e il loro numero era altrettanto contenuto, non hanno avuto bisogno di contrassegnare e denominare vie e vicoli.
Al tempo dei castelli medievali ciò che stava al di fuori aveva come punto di riferimento il castello, e quando l’urbanizzazione diventerà più consistente oltre al castello o alla magione del signore, punto di riferimento diventerà l’abitazione dell’autorità ecclesiastica.
Le prime botteghe artigiane si disporranno nei pressi o attorno a questi due centri del potere: il civile e il religioso.
L’esigenza di conferire il nome alle vie si farà più forte con le città mercantili.
Nei paesi ci sono tuttora nomi che ce lo ricordano: via del Castello, salita del Convento, largo della Chiesa, vicolo del Fornaio, così come nelle città più grandi si trovano via Spadari, via Orefici, via de’ Calzaioli, via dei Giubbonari, dei Baullari, dei Funari e così via.
Quand’eravamo ragazzi nessuno indicava con il nome della toponomastica comunale la via di una strada o di una piazza, questo valeva solo per la corrispondenza, si diceva semplice- mente: al monumento, in piazza dei frutti, al ponte di san Domenico.
E così si continua a dire oggi: all’Annunziata, ai Cappuccini, sopra l’Orto, se ci si dà un appuntamento.
Tutti indicavamo il rione o un preciso elemento simbolico di esso.
Al Fosso, a Padìa, al Casalicchio, a Jungi, e se si voleva essere precisi si diceva semplicemente: davanti al carcere, alla pigna, all’abbeveratoio.
I ritrovi pubblici e le botteghe fungevano altresì da mappa, una mappa mentale conosciuta da tutti: il bar, il calzolaio, il salone di barbiere, luoghi no- toriamente di ritrovo e di conversazione.
Per non parlare delle cantine e delle bettole. A Milano io do spesso appuntamento in Galleria, davanti all’Università Statale o all’Accademia, e non devo specificare nient’altro, tanto sono diventati simbolici questi luoghi.
Pur non conoscendo con precisione quando si è attribuito il nome alle vie, non c’è dubbio che molti toponimi hanno resistito al tempo e alla storia, mantenendo integro il loro fascino.

PUBBLICATO 20/03/2025  |  © Riproduzione Riservata




L'offerta informativa di Acri In Rete restera' gratuita, senza barriere digitali che limitino l'accesso a notizie, inchieste e approfondimenti.
Se credi in un giornalismo libero, indipendente e impegnato a dire la verita', la tua donazione puo' diventare un sostegno concreto alle nostre battaglie.
La tua donazione sara' davvero una (bella) notizia.






ADV




Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 398  
Infinitamente grata caro professore Abbruzzo
Caro professore Abbruzzo ti scrivo queste poche righe dettate dal cuore con affetto, stima e un profondo senso di gratitudine. La notizia della t ...
Leggi tutto

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 1111  
Smacco alla Maggioranza che alza bandiera bianca. Sabato Consiglio Comunale per riconoscere il Gruppo consiliare alla Sposato
4 a 0. Prima la Sentenza del Tar dell’ottobre scorso, poi il rinvio del Consiglio Comunale dopo la Diffida al Presidente del Consiglio Comunale d ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 949  
Passarunu d'anni mia 'ntrà nu mumentu...
Caro Professore, che brutto scherzo ci hai fatto! Te ne sei andato così, quasi in punta di piedi, come fanno quelli che non vogliono disturbare. ...
Leggi tutto

IL FATTO DEL GIORNO  |  LETTO 1364  
Consiglio comunale. Il Consiglio di Stato respinge l’istanza di sospensiva
Un’altra tegola per la maggioranza di centro sinistra destra ( Pd, Articolo Uno, Psi, liste civiche, Udc e Fi ). Il Consiglio di Stato ha respint ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 769  
Progresso e tradizioni: non commettiamo l'errore di semplificare troppo
Sento forte l’esigenza di rispondere al mio concittadino Giuseppe Gencarelli in merito alla sua lettera. Lo faccio per un motivo molto semplice: ...
Leggi tutto

ADV