OPINIONE Letto 281

Non ci crede neanche l'Anci!


Foto © Acri In Rete



Finalmente dalla casa di vetro arrivano le prime conferme su quanto semplicemente spiegato sulle pagine online delle testate giornalistiche locali, o almeno su quelle che danno ancora un senso al concetto di informazione e non si sono trincerate nella metodica riproposizione di rubriche stantie e comunicati stampa passati di mano come gli uomini della famosa Bocca di Rosa novellata in musica dall’immortale cantautore genovese ai più noto con l’appellativo Faber, attribuitogli per la predilezione mostrata verso le matite e i pastelli di una nota casa tedesca dedita alla produzione di articoli per la cancelleria, nonché per la gradevolezza fonetica della trasposizione del nome proprio nettamente in contrasto con la traduzione ligure Fabriçio, chiaramente contaminata dalle influenze del portoghese brasiliano.
Del resto, il coraggio editoriale è dote esclusiva di chi già lo possiede e difficilmente lo si acquisisce affidandosi alle interpretazioni spicciole di fallibili suggeritori.
E incauti suggeritori potrebbero aver spinto un ardito consigliere ad appropriarsi della semplice spiegazione di cui sopra, per brillare di luce riflessa spacciandola per propria, dopo aver vagheggiato sul tema della Tari unitamente ad altrettanti colleghi tronfi di aver individuato unicamente la possibilità di cavalcare l’onda del disappunto per gli aumenti ritenuti ingiustificati, comunque risalenti al dicembre del 2024 e facilmente riscontrabili, unitamente alle motivazioni addotte in premessa al documento approvato, recuperando la relativa delibera.
“E qui casca l’asino!”, direbbe il sempiterno Principe della Risata, corredando con la consueta mimica facciale la spiegazione del problema-trabocchetto involontariamente posizionato dai relativi uffici lungo il già tortuoso percorso dell’applicazione delle Tariffe Tari per il 2025, perché la delibera del dicembre 2024 relativa all’approvazione delle suddette tariffe, pubblicata a suo tempo sull’albo pretorio comunale, è divenuta inaccessibile attraverso questo strumento digitale decorsi i quindici giorni canonici dell’affissione e quindi l’unico modo per recuperarla, diverso dal tanto criticato accesso agli atti, rimane l’interrogazione del sito finanze.gov.it dove la stessa deve obbligatoriamente risultare pubblicata entro il 28/10 di ogni anno già a decorrere dal 2020 (art. 13, comma 15-ter, del D. L. n. 201 del 2011 e ss.mm.ii.) pena l’inefficacia della delibera e l’inapplicabilità delle tariffe per l’anno in corso, con conseguente applicazione delle tariffe precedentemente vigenti e quindi possibili scostamenti del gettito programmato a copertura del servizio erogato.
Le speranze di non dover ricorrere alla sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti per quantificare l’eventuale danno arrecato alle finanze comunali parrebbero al momento riposte in primis in un esborso inferiore a quanto preventivato nel 2024 per la copertura del servizio relativo alla Tari espletato nell’anno 2025, a seguire in una proposta di emendamento alla manovra finanziaria avanzata dall’Anci per sanare il vulnus di alcune amministrazioni che sono incappate nel medesimo errore  e nella quale non crede nemmeno la stessa Associazione avendola posizionata al punto 30 di un elenco (in calce allegato) che ne prevede soltanto 16 come fondamentali e prioritarie contrassegnandole con un asterisco e, infine, alla riforma della Corte dei conti appena approvata che rimodula il campo di applicazione del danno erariale assoggettandolo a delle sfumature relative alla modulazione della colpa grave.
Ci sarebbe anche un intervento tampone della Regione Calabria per attenuare l’impatto dell’aumento delle tariffe della Tari a causa degli extra costi per lo smaltimento dei rifiuti, ma in questo caso rischiamo di “travasare” (copyright consiglio comunale del 27/12/2025) l’intento dell’istituzione regionale, prendendo, mai espressione fu più calzante, fischi per fiaschi...
P.S.: Invito il consigliere “copia e incolla” ad approfondire, negli uffici del Protocollo, la questione notifica atti tramite deposito presso la casa comunale, dove potrà ammirare due armadi pieni di atti maldestramente depositati presso il suddetto ufficio da incaricati alla consegna presso la residenza dei contribuenti destinatari degli stessi atti, per i quali non sono state completate le operazioni previste dall’art. 140 del cpc con conseguente nullità della notifica stessa.
- Scarica la proposta di emendamento

PUBBLICATO 29/12/2025  |  © Riproduzione Riservata




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