Verso il ballottaggio Capalbo-Vigliaturo. Cifre e curiosita’


Roberto Saporito

Per conoscere il primo cittadino, gli acresi devono aspettare il 25 giugno. Sarà necessario, infatti, il ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco. La poltrona più ambita di palazzo Gencarelli se la contenderanno Pino Capalbo ed Anna Vigliaturo. Capalbo, 45 anni, avvocato, ha raccolto poco più di seimila consensi pari al 49,3%, Vigliaturo 2555, ovvero il 20%.
Il primo era sostenuto da sette liste: Partito Democratico 2400 voti (20%), , Liberamente 798 voti (6,6%), Acri in Comune 1597 voti (13%), Sinistra Italiana 742 voti (6%), Movimento Acri Democratica 832 voti (7%), Nuovi Orizzonti 700 voti (5,8%), Uniti La Mucone 386 voti (3%), Anna Vigliaturo, 46 anni, commercialista, era sostenuta da tre liste: Centristi per Acri 1013 voti (8,4%), Moderati per Acri 774 voti (6,4%), Udc-Dc 484 voti (4%). Tra i due, quindi, vi è una differenza di ben 3500 voti. Capalbo ha, in sostanza, prevalso in tutte le sezioni ed ha accarezzato la vittoria al primo turno (non accade dal 1994) visto che durante lo scrutinio ha raggiunto anche il 52% per poi chiudere al 49,3%. Ha ottenuto circa 1400 voti in meno delle liste e gliene sono mancati un centinaio per vincere in prima battuta. Mario Bonacci, sostenuto da Noi Acri 253 voti (2%) e Democratici per la legalità 532 voti (4,4%) ottiene 2100 voti, ovvero il 17%, Maurizio Feraudo sostenuto da Cittadini in movimento 573 voti (4,7%), Progetto Europa 472 voti (3,9%) e Cattolici progressisti 424 voti (3,5%), ottiene 1575 consensi pari al 12,8%. La lista più votata è stata quella del Pd che ha ottenuto 2440 consensi (20%) a seguire Acri in Comune, lista satellite dello stesso Pd, che ha raccolto 1597 voti (13%) e Centristi per Acri, 1013 voti (8,4%). Ora l’attenzione si sposta al ballottaggio previsto per domenica 25 giugno. E’ chiaro che Capalbo parte in netto vantaggio e, di conseguenza, si può dire che per lui la festa è rimandata di due settimane. Per conoscere i membri del nuovo consiglio comunale, formato da sedici membri, bisogna aspettare i dati definitivi delle preferenze di ogni singolo candidato e la ripartizione dei seggi in base alle percentuali delle liste ma si può dire che una maggioranza già esiste ed è quella che fa capo alla coalizione di Capalbo visto che le sue liste hanno superato il 60%. Il Pd dovrebbe essere rappresentato da quattro o cinque consiglieri, Acri in Comune da due, Liberamente, Nuovi orizzonti ed Acri movimento democratica da uno mentre Sinistra Italiana e Uniti La Mucone dovrebbero restare fuori. Anche Feraudo farebbe il suo ingresso in consiglio comunale così come I moderati per Acri. Rischia, invece, Bonacci, sebbene gli oltre duemila consensi ma le sue liste potrebbero non aver raggiunto il quorum necessario. Vigliaturo, quindi, in caso di vittoria si troverebbe una maggioranza che non le appartiene. Capalbo ha ottenuto 1400 voti in meno delle liste, Vigliaturo 284 in più, Feraudo 106 in più e Bonacci ben 1300 in più. Gli aventi diritto al voto erano 21037, hanno votato in 12mila circa, duemila in meno rispetto a quattro anni fa, ovvero il 60%, sei punti in meno rispetto al 2013. |
PUBBLICATO 13/06/2017 | © Riproduzione Riservata

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