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Frittelle con “fiori tossici”. Attenzione alle piante spontanee e ornamentali!

Foto © Acri In Rete
Ernesto Marra - Carmine Lavorato
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Nuovo caso di intossicazione, questa volta in provincia di Reggio Calabria per il consumo di una pianta velenosa appartenente alla medesima famiglia di quella che causò nel 2015 un caso di avvelenamento ad Acri.
L’aspetto di alcune piante spontanee o ornamentali o dei loro fiori, possono facilmente indurre in errori, spesso molto pericolosi, soprattutto quando le stesse vengono confuse con piante commestibili e utilizzate per preparazioni alimentari. E’ quanto accaduto nei giorni scorsi a Roghudi (RC) in cui un gruppo familiare si è gravemente intossicato per il consumo di fiori appartenenti ad una specie botanica tossica. Da quanto descritto dalle stesse persone coinvolte la pianta responsabile del caso di avvelenamento è la Brugmansia versicolor, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, di origine Sudamericana ma molto diffusa anche in Italia a scopo ornamentale e spesso propagata in natura anche in modo spontaneo. Di Brugmansia versicolor, conosciuta comunemente come “trombone d’angelo”, sono conosciute diverse varietà tutte con fiori a forma di calice ma con diversi colori (da cui il nome versicolor): bianco, rosa o giallo arancio.



Proprio i fiori di quest’ultima varietà, il cui colore e forma ricordano solo vagamente i fiori di zucca, hanno tratto in inganno la famiglia del reggino inducendola ad utilizzarli per la preparazione di “frittelle tossiche” poi consumate in casa.
Brugmansia versicolor contiene, infatti, potenti alcaloidi tropanici tossici (atropina, scopolamina, iosciamina), potenzialmente mortali e presenti in tutti i distretti della pianta, fiori compresi, che scatenano una sintomatologia caratterizzata da forti crampi addominali, tachicardia, stato confusionale, rossore del viso, febbre, sopore, allucinazioni, delirio, convulsione e nei casi più gravi coma e morte. Solo il pronto ricorso alle cure mediche, presso l’Ospedale di Reggio Calabria, ha scongiurato gravi conseguenze. I Sanitari del nosocomio reggino, infatti, inquadrando prontamente il caso, hanno sottoposto i pazienti alle terapie specifiche che hanno dato i loro risultati migliori consentendo la dimissione anche dei 4 bambini inizialmente in gravi condizioni.
Purtroppo, questo non è il primo episodio che si verifica in Calabria, sempre la stessa pianta, nel Giugno 2014 aveva causato un analogo caso con due persone coinvolte per il consumo di frittelle e di una zuppa preparata in casa a base dei fiori tossici, mentre ad Acri nel 2015 è stato registrato un altro caso grave di intossicazione per il consumo di
Datura stramonium (stramonio,) appartenente alla medesima famiglia della Brugmansia e con gli stessi effetti tossici, scambiata per una pianta di spinaci.
Gli allarmanti episodi devono essere un monito verso quanti, con fatale leggerezza, analogamente a quanto spesso avviene con il consumo incauto di funghi tossici e con poche o nulle conoscenze, pensano di utilizzare piante o funghi sconosciuti per il consumo alimentare. Dovrebbe essere superfluo ricordare che la natura offre grandi ricchezze anche alimentari ma non tutto ciò che si trova in natura può essere portato in tavola.



Zucchina



Brugmansia versicolor

PUBBLICATO 14/07/2017 | © Riproduzione Riservata





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