Nasce anche ad Acri il circolo dell’associazione Dems: già oltre 90 associati


Dems Calabria

Anche ad Acri si è costituito il circolo dell’associazione Dems (Democrazia Europa Società) che fa riferimento all’area del ministro Andrea Orlando e conta ad oggi 91 associati.
«Dems si pone l’obiettivo di collegare il Partito democratico ai territori e alla gente. Un contatto che da tempo il partito ha ormai perso. Con Dems ci siamo assunti un grande compito che è quello di essere un’associazione in grado di tirare fuori e salvare il progetto del Pd che oggi è seriamente messo in discussione non solo in Calabria, ma anche in Italia. Per fare questo non servono scissioni, ma anzi è necessario stare dentro al partito e dare battaglia politica, così come stiamo facendo noi. Bisogna tornare sui territori, non farsi ammaliare dal potere. Dobbiamo far ritornare la politica al centro dell’interesse della gente che oggi è disillusa ed esprime un odio sociale verso di essa. Dems non è la solita corrente del Pd, basti pensare che tra gli oltre 2500 iscritti della provincia di Cosenza, gran parte non sono iscritti al partito». È quanto ha affermato il consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione, spiegando ad Acri i motivi della nascita di Dems. «Prevalgono il malcontento e la rassegnazione, soprattutto dei giovani che restano fuori dal mercato del lavoro. Noi oggi dobbiamo avere l’ambizione di far crescere la coscienza collettiva: Acri, attraverso Dems, vuole essere il luogo dove sviluppare proposte e progetti». A sostenerlo Angelo Violetta che ha introdotto l’incontro, dal tema “Un nuovo centrosinistra per la Calabria”, al quale hanno partecipato anche Giuseppe Terranova e Raffaele Gencarelli. «Lavoro nel sociale da ormai trent’anni e osservo la “guerra” che si consuma ogni giorno intorno a noi, i danni che la società si trova a fronteggiare. Manca un confronto, il dialogo e Dems – ha spiegato Gencarelli - vuole essere questo. Bisogna essere realisti: dobbiamo creare strumenti per leggere e affrontare questa emergenza sociale. Alcol, droga, gioco d’azzardo: questo territorio non è un’isola felice come molti vogliono credere. Ecco perché bisogna dare un contributo al territorio ed evitare di essere un po’ complici». Si è discusso dei problemi del territorio, dal lavoro alla sanità, alla fuga dei cervelli senza dimenticare la questione «di una classe dirigente che in questa regione – ha sottolineato il professore Terranova - non è in grado di smuovere l’economia. I finanziamenti ci sono ma troppo spesso non vengono spesi o utilizzati in maniera adeguata. Bisogna dare un segnale di scossa prima che l’emergenza sociale, accanto alla criminalità organizzata, diventi una vera e propria miscela esplosiva». «Sul tema della sanità abbiamo tenuto due consigli regionali anche alla luce delle eclatanti decisioni del presidente della Regione di incatenarsi davanti Palazzo Chigi. Devo constatare con rammarico che ad oggi non è successo nulla. Giovedì – ha affermato Carlo Guccione - si riunirà il consiglio regionale: il presidente farebbe bene a spiegare le ragioni del mancato incatenamento, nonostante la sanità calabrese si trovi nelle stesse condizioni di prima. Oliverio, tempo fa, in consiglio regionale e nel corso di un incontro con i sindaci calabresi, aveva promesso che, se non ci sarebbero state risposte da parte del Governo, avrebbe messo in atto iniziative eclatanti. Ora abbiamo bisogno che si passi dalle chiacchiere ai fatti. In passato insieme all’onorevole Franco Laratta, più volte abbiamo posto all’attenzione della Regione la vicenda dell’ospedale di Acri. Siamo arrivati al punto di denunciare l’allora presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, alla Procura della Repubblica di Rossano per la mancata garanzia dei Livelli essenziali di assistenza. Da allora poco è cambiato. È necessaria una svolta. L’ospedale di Acri oggi non è un vero ospedale. Per esserlo dovrà garantire la possibilità che le urgenze possano essere gestite h24. Ora serve una svolta. Non può esistere un nosocomio che fa solo interventi programmati da lunedì a venerdì». Nel corso dell’incontro si è discusso anche della strada statale 660 di Acri. «È in via di perfezionamento una Delibera Cipe che prevede oltre 30 milioni di euro per il completamento della 660 che collega Acri con l’autostrada Salerno-Reggio e della Sibari-Sila che collega invece Acri a San Demetrio Corone». Risorse ottenute anche grazie all’emendamento che fu approvato in consiglio regionale, su proposta di Carlo Guccione il 19-12-2016. All’epoca, nel corso della seduta del Piano regionale dei trasporti, con l’emendamento Guccione veniva data Alta priorità per i finanziamenti alla rete stradale in cui i lavori risultano incompleti o temporaneamente sospesi. In aula furono citati proprio i casi della Sibari-Sila e della 660 di Acri. |
PUBBLICATO 17/01/2018 | © Riproduzione Riservata

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