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La valorizzazione dei borghi antichi non puo' prescindere dalla conservazione dei loro manufatti storici e artistici

Foto © Acri In Rete
Francesco Foggia
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La conclusione dei lavori del 58° Convegno dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia (ISAMG) è avvenuta sabato 29 settembre 2018, alle 20:30, nel Castello Aragonese introdotta dalla fanfara della Marina Militare e con l’esibizione di Massimo Cimaglia (coadiuvato da Simone Carrino e Simona Cucci) nell’opera teatrale “Un Mare di storia”.
Roberto De Giorgi il giorno dopo, su un sito online (clicca qui ) riferisce che “L’Ammiraglio Salvatore Vitiello parla del Castello, 120 mila visitatori all’anno e quest’anno si supera, parla del Fai e dei luoghi del cuore, della storia del Castello che già all’epoca di Francesco Nitti qualcuno voleva abbattere e che il Presidente del Consiglio del Regno d’Italia preservò regalandolo alla Marina. Meno male!”
Così, il Castello Aragonese di Taranto, intorno al 1919-20, ha corso il grosso rischio di essere abbattuto per far posto a … moderne costruzioni civili!
Probabilmente, erano le precarie condizioni statiche del Castello che autorizzavano qualcuno a trovare la soluzione più facile e immediata … a danno, però, della collettività e della storia di Taranto.
Se non interveniva Francesco Saverio Nitti, allora Presidente del Consiglio, si sarebbe compiuto lo scempio ed oggi, dopo un secolo, anche il cittadino meno interessato avrebbe condannato coloro che avevano accettato o votato a favore dell’abbattimento.
Penso che oggi, dopo 50 anni, anche nella vicina Bisignano (CS), propensa ad allargarsi sulla media Valle del Crati, saranno in tanti a rammaricarsi della distruzione della testimonianza storica delle loro origini (Castello dei Sanseverino, Principi di Bisignano dal 1462) per avere come contropartita (nel loro centro storico, fra l’altro!) uno spiazzo sulla Collina (ex) Castello e l’allargamento del loro Viale principale.
I progetti finalizzati alla valorizzazione dei Borghi Antichi della Calabria debbono tendere soprattutto alla CONSERVAZIONE dei fabbricati e dei manufatti storici (castelli, palazzi, case, piazze, vie, viottoli, ciottolati, scalinate, fontane, fregi architettonici, etc.). Con la loro conservazione verrà anche l’opportuno risanamento statico (il viceversa non garantisce la conservazione dello storico).
Bisogna evitare che la precarietà delle strutture “consigli” la più facile delle soluzione: il loro abbattimento (o la loro sostituzione con costruzioni in cemento armato - l’adeguamento sismico è la scusante preferita - o l’uso di materiali “modernistici”, ma anonimi e approssimati)!
I borghi antichi, soprattutto se sono vicini a mare o mete turistiche che vanno per la maggiore, sono frequentati per tutto l’anno (turismo “mordi e fuggi”?); quelli dei paesi interni, invece, devono prepararsi per favorire una permanenza sul posto per più giorni sia per le peculiarità del loro vasto territorio ma soprattutto per la tutela, la conservazione e la promozione dei loro centri storici, tutti da scoprire.







PUBBLICATO 07/10/2018 | © Riproduzione Riservata





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