Questione loculi. Ennesima figuraccia del sindaco


Luigi Caiaro - Giuseppe Intrieri

Appare alquanto riprovevole e soprattutto irrispettoso delle intelligenze altrui la mistificazione di eventi che altro non sono che la rappresentazione della più totale incapacità politico amministrativa nonché della disattesa ripetuta locuzione ”amministrare come il buon padre di famiglia” da parte di chi, invece di addossarsi le colpe e farsi una ragione, accampa ancora, dopo due anni di inesistente attività di programmazione amministrativa, banali, puerili e insulse scuse.
Lungi da noi becere strumentalizzazioni e speculazioni sull’accaduto; riteniamo che i defunti meritino totale ed assoluto rispetto e degna sepoltura. Pensiamo che una amministrazione seria avrebbe dovuto programmare così da scongiurare un episodio tanto vergognoso e che mai nella nostra cittadina si è verificato; un’emergenza conosciuta e nota sin dai primissimi mesi di insediamento, rispetto alla quale l’amministrazione Capalbo dopo due anni di attività non è stata in grado di definire un programma chiaro da seguire. Il sindaco in testa avrebbe dovuto evitare di far diventare Acri oggetto di attenzione mediatica in negativo!!!!! Raccogliamo di continuo lo scoramento dei nostri concittadini che, impotenti, subiscono i gravi danni dell’immobilismo di quest’amministrazione tanto da trovarsi costretti a richiedere in prestito loculi liberi a proprietari che ne sono già in possesso e ad assistere allo spostamento continuo dei propri cari da un loculo ad un altro. L’attuale amministrazione è stata capace di far diventare la questione del cimitero da ‘priorità assoluta’ a ‘situazione di emergenza’! Invitiamo il sindaco Capalbo a fare elaborare uno studio di fattibilità da parte degli uffici comunali che individui una rosa di soluzioni possibili che vadano dalla possibilità di utilizzare spazi nell’attuale area cimiteriale ad eventuali espropri di aree private anche attraverso un project financing attesa la penuria di fondi comunali. Questa negligente attività amministrativa che produce tali nefaste pratiche per gli amministrati non è altro che la sintesi venuta al pettine di ciò che noi, consiglieri di Acri in comune, cercammo, ahinoi invano, di sollevare dicendo che bisognava cambiare passo (e proprio per tale motivo siamo stati allontanati impudentemente ed sbrigativamente dalla maggioranza di governo). Tale situazione di emergenza è dunque da ascrivere esclusivamente alla totale assenza di pianificazione e programmazione; il risultato è palese: dal 19 aprile ad oggi nella stanzetta all’interno del cimitero sono presenti sette salme che, causa la riferita ed oramai notoria negligenza politico amministrativa, oltre ad acuire e dilatare, in maniera insopportabile, il dolore di coloro che da poco hanno perso una persona cara, assume i connotati di una vera e propria emergenza di tipo igienico-sanitario, tanto che riteniamo debba farsene carico l’ASP di Cosenza – Sez. Acri al fine di verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quello che i cittadini si sarebbero aspettati dal sindaco era di sentirlo limitarsi a chiedere diecimila volte SCUSA! Incapace di ciò, invece di continuare a scaricare responsabilità sul passato e sul dissesto, almeno prendesse atto della propria inadeguatezza politico-amministrativa (facendo le scelte consequenziali) anziché aggrapparsi ad un’ancora di improbabile salvataggio perché sonoramente bocciata, più volte, dall’elettorato! Pertanto, ravvisando un serio e concreto danno per la collettività oltre che sul piano emotivo anche su quello ignienico-sanitario (ma di cui il sindaco non sembra abbia contezza) e ritenendo tutto ciò causalmente riconducibile al comportamento gravemente omissivo e deplorevolmente negligente della amministrazione, ci riserviamo di dare comunicazioni alle autorità preposte affinché verifichino la sussistenza di eventuali responsabilità di sorta. Per le stesse ragioni trasmetteremo prontamente comunicazione alla Prefettura di Cosenza perché prenda atto della situazione emergenziale attualmente in corso. |
PUBBLICATO 14/05/2019 | © Riproduzione Riservata

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