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Le solite contraddizioni dell’amministrazione comunale

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A seguito delle ultime vicende che hanno interessato la nostra comunità, abbiamo deciso di intervenire nuovamente nel dibattito politico in corso per condividere con la cittadinanza quelle che sono le nostre osservazioni e perplessità sulle tematiche considerate più rilevanti.
In relazione alla vicenda del dimensionamento scolastico abbiamo, per l’ennesima volta, constatato l’imbarazzante inadeguatezza dell’Amministrazione Comunale nell’identificare, gestire e risolvere una problematica trasversalmente sentita da tutti coloro che, a vario titolo, vivono quotidianamente le istituzioni scolastiche.
Le soluzioni avanzate sembrano, per il momento, paradossalmente atte a indebolire, colpire o rafforzare qualcuno anziché migliorare la posizione degli Istituti scolastici presenti sul territorio. Senza voler sembrare polemici ad ogni costo, non si può non sottolineare il contraddittorio operato dell’Amministrazione Capalbo che, come lo stesso Sindaco ha dichiarato nel corso di una recente intervista, in un primo momento guardava con favore all’accorpamento dell’ITCGT Falcone con altre realtà scolastiche presenti in territori limitrofi, salvo poi fare, successivamente, una clamorosa marcia indietro. A breve distanza di tempo, quest’ultima rivedeva la precedente posizione e propinava lo smembramento del predetto Istituto disponendo il trasferimento di uno dei tre indirizzi del Falcone (Liceo delle Scienze Umane) al liceo V.Julia. In tutto questo, ad oggi, non è ancora chiaro quale sarà il destino degli Istituti scolastici acresi e quale, in particolare, sarà il futuro dell’ITCGT Falcone. Ciò che traspare, ancora una volta, è l’assoluta incapacità della politica locale di avere una posizione chiara ed univoca che vada nell’esclusivo interesse della città e non appannaggio di singole individualità.
Facciamo nostra la posizione degli studenti e di alcuni insegnanti del Falcone, i quali hanno dichiarato la loro contrarietà ad ogni soluzione che conduca allo smembramento, auspicando che si rilasci tutto allo status quo, almeno sino all’attivazione dei corsi serali, in maniera tale da non pregiudicarne l’identità.
Anche per quanto riguarda la questione relativa al presidio ospedaliero abbiamo rilevato notevoli punti di contraddittorietà. Nel corso dei precedenti Consigli Comunali, l’ex Presidente del Consiglio rimarcava, giustamente, le condizioni di forte criticità in cui versa il nostro nosocomio prendendo apertamente distanza da qualche Consigliere Comunale che, invece, si dichiarava moderatamente soddisfatto della situazione persistente al pari di tutto il resto della maggioranza consiliare. L’imminente campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali ha, però, determinato un nuovo atteggiamento della maggioranza nei confronti della situazione in cui versa il nostro nosocomio, che oggi si scopre essere al collasso e con una pressoché totale mancata attuazione dell’atto aziendale. Desta stupore che ci si accorga di questa circostanza proprio ora che, guarda caso, siamo in aperta campagna elettorale.
Peccato solo che le osservazioni da noi elaborate non siano partite con vigore dalle forze di opposizione, che oggi ci sembrano molto meno coese di qualche tempo fa’; alcuni membri sono infatti passati definitivamente in Giunta mentre altri, seppur formalmente parte della minoranza consiliare, restano sostanzialmente molto  contigui alla maggioranza tradendo, così, il mandato conferito loro dagli elettori saltando come colombi da partito in partito e da schieramento a schieramento.
Mentre accade tutto ciò, molti politici acresi di lungo corso, che in questi due anni e mezzo sono rimasti nell’ombra disinteressandosi delle istanze collettive e dei disastri compiuti dall’Amministrazione,  illuminati dal profondo desiderio di conseguire vantaggi esclusivamente personali, iniziano a muoversi alla ricerca di consensi elettorali. A costoro bisognerebbe, però, chiedere dove sono stati per questi due anni e mezzo quando l’acqua non fluiva regolarmente dai rubinetti, quando le strade erano piene di buche, quando gli istituti scolastici venivano scippati alle frazioni e via dicendo. A parer nostro la politica è agire per l’interesse dei cittadini, delle loro istanze e dei loro problemi; purtroppo c’è ancora qualcuno che ritiene che i cittadini debbano essere al servizio della politica. Noi crediamo che debba essere la politica al servizio dei cittadini.

PUBBLICATO 05/11/2019 | © Riproduzione Riservata





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