COMUNICATO STAMPA Letto 5974  |    Stampa articolo

Morte Fusaro. Tante cose da chiarire, ricorreremo in Appello

Foto © Acri In Rete
Avv. Mario Murano
condividi su Facebook


Spett.le Redazione di Acri In Rete, la recente pubblicazione sulla testata online del “Comunicato Stampa” relativo all’assoluzione da parte di un giudice del Tribunale di Novara del cardiochirurgo Ezio Micalizzi, imputato di omicidio colposo per la morte del nostro concittadino ed amico Antonio FUSARO, mi impone di intervenire sulla vicenda nonostante la mia innata inclinazione ad affrontare qualsiasi questione unicamente nell’alveo naturale del processo.
Siccome, la divulgazione della notizia è avvenuta con modalità assai insidiose ed imprecise (in altra testata locale è apparso un comunicato appena 50 minuti dopo la pronuncia del dispositivo della sentenza) - evidentemente animata da interessi di natura utilitaristica che non possono coincidere con quelli del Micalizzi medesimo (oramai prossimo al pensionamento) e neppure con quelli del suo difensore, entrambi non aventi radici con il nostro territorio – devo per forza intervenire per smascherare quel contesto di interessi che codardamente ha animato l’istigazione divulgatoria.
Spiace che un avvocato, seppure nella veste di difensore dell’imputato, si sia prestato a siffatte sollecitazioni provenienti da qualcuno che comodamente preferisce rimanere nell’ombra.
Pertanto, preciso quanto qui di seguito.
I toni trionfalistici assunti nella divulgazione della notizia relativa all’assoluzione del Micalizzi, oltre a caratterizzarsi per totale carenza di un pur minimo sentimento di umana pietà verso il compianto Antonio e le persone a Lui care che ancora soffrono, è palesemente imprecisa laddove afferma che il Giudice di Novara “ha riconosciuto la totale correttezza dell’operato del dott. Micalizzi in relazione all’intervento chirurgico effettuato sul signor Antonio Fusaro, escludendo qualsiasi errore attribuibile al mio assistito”.
Il compito del giudice non è quello di convalidare la correttezza dell’attività chirurgica, semmai quello di accertare, nei limiti della disponibilità delle prove, la presenza di errori procedurali e se gli stessi costituiscano degli antecedenti causali rispetto al risultato infausto.
Sicché, essendo stato pubblicato unicamente il dispositivo della sentenza, non sono note le motivazioni per le quali il giudice – nonostante la richiesta della pubblica accusa di affermare la responsabilità penale del Micalizzi con condanna dello stesso alla pena di mesi otto di reclusione – abbia ritenuto di pronunciare sentenza assolutoria.
Ricordo che non è una sentenza definitiva e ben venticinque anni di milizia professionale innanzi a buona parte delle Corti italiane mi hanno insegnato che in sede di appello non mancano le sorprese, talvolta positive e talaltre negative!
È ovvio che tale sentenza sarà impugnata dalla parte lesa e, alla luce della richiesta di condanna, probabilmente anche il Pubblico Ministero procederà al relativo incombente processuale.
Finalmente avremo la possibilità di sottrarre tale vicenda giudiziaria dal contesto assai ovattato di Novara ed invocare umilmente giustizia alla Corte di Appello di Torino con accresciuto senso di fiducia.
Per solo amore della verità processuale, insidiata da notizie tendenziose e troppo interessate, mi preme evidenziare che il povero Antonio non è morto a causa del troppo freddo della sala operatoria come vorrebbe propinarci qualcuno, ma perché da quella sala medesima è uscito senza il cuore.
La perizia disposta dal Tribunale di Novara non ha affermato che l’intervento è stato eseguito correttamente, ma dopo avere individuato un numero impressionante di errori nella procedura chirurgica ha concluso che “Purtroppo i sottoscritti periti non possono con certezza individuare responsabilità soggettive nelle persone degli indagati, a causa della grave carenza documentale nella compilazione del verbale operatorio, la cui responsabilità è a capo esclusivo dei chirurghi operatori”.
Altri Consulenti tecnici designati dal Pubblico Ministero, dopo avere parlato dei gravi errori nell’esecuzione dell’intervento cardiochirurgico, hanno affermato conclusivamente che “E’ ragionevole ritenere, data la giovane età del soggetto e l’assenza di significative commorbilità, che un’adeguata protezione miocardica e/o una tempestiva conversione in tecnica tradizionale avrebbe potuto, con criterio del più probabile che non, fornire una migliore prognosi quo ad vitam”, precisando che: “In altri termini, la menzionata la-cunosità della cartella clinica, se pur con l’integrazione degli atti processuali, non consente di identificare, in ambito penale, le condotte commissive ed omissive dei singoli operatori che parteciparono all’intervento chirurgico del 5.2.2014 presso l’ospedale di Novara, in sicuro nesso di causa con il decesso del sig. FUSARO”.
Quindi, non è affatto vero che l’intervento sia stato eseguito correttamente, ma si è discusso e si continuerà a discutere se sulla base delle lacunose cartelle cliniche e di altri elementi processuali è possibile individuare la responsabilità soggettiva del Micalizzi.
Non posso ancora una volta non ribadire con sommo dispiacere che se il povero Antonio non fosse stato suggestionato a sottoporsi ad una procedura chirurgica mininvasiva a Novara, allora praticata per la seconda volta in quell’Ospedale, con altissimo grado di probabilità sarebbe ancora tra noi.
Tanto dovevo, ringrazio e porgo cordiali saluti.

PUBBLICATO 21/11/2019 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

SPORT  |  LETTO 294  
Orgoglio e appartenenza
Una partita di calcio si può perdere, uscire sconfitti però è un’altra cosa. Sabato nel Palazzetto dello Sport il Città di Acri calcio a 5, pur cedendo l’intera posta in palio ad una squadra super att ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 1297  
Pld. L’acrese Angelo Montalto eletto segretario regionale
Si è svolto l’8 novembre scorso a Rende, il Congresso Regionale del Partito Liberaldemocratico della Calabria, che ha eletto per acclamazione a suo Segretario Regionale, Angelo Montalto. ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 274  
Il Cattolicesimo è la Religione del divieto?
Uno dei principali argomenti addotti da chi rifiuta di abbracciare la fede, o di convertirsi a Gesù, è l'idea che il Cattolicesimo sia una religione di divieti e di regole asfissianti. ...
Leggi tutto

EDITORIALE  |  LETTO 2088  
Pro Loco fantasma: quando l'associazione ''c'è ma non si vede''
C’è, ma nessuno la vede. Esiste, ma non si manifesta. Parliamo della Pro Loco di Acri, quella che un tempo doveva essere il motore della promozione culturale e turistica della città, e che oggi somigl ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 786  
Con l’Accordo per la Coesione, più risorse e futuro per la Calabria. 28 milioni ad Acri per un sistema idrico moderno e sostenibile
Grazie all’impegno concreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e del governo di centrodestra guidato da Forza Italia, la Calabria vede finalmente arrivare ...
Leggi tutto