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Sibari-Sila, cantiere fermo ma i soldi ci sono

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Della Sibari-Sila, Acri in rete se ne è occupata spesso facendo rilevare inchieste giudiziarie, errori tecnici, problemi ambientali.
Oggi riportiamo una nota di Rosa Abate (M5S).
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per l’attività straordinaria sulle strade provinciali della Calabria, ha assegnato oltre 16 milioni alla Provincia di Cosenza, dice, nonostante ciò il cantiere della Sibari-Sila, iniziato nel 2008 per un costo di 48 milioni di euro, è fermo.
Proprio nell’ultimo incontro che avevo avuto con il sottosegretario Giancarlo Cancelleri, gli avevo accennato il caso della Sibari-Sila, un’opera che avrebbe dovuto collegare la montagna e il mare.
Ne riparleremo nei prossimi incontri appena terminerà l’emergenza causata dal Coronavirus anche perché, dopo quasi due anni, sono ancora in attesa di essere ricevuta dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, che ho contattato diverse volte in via ufficiale senza che, ad oggi, sia riuscita ad avere da lui una data o un appuntamento telefonico per discuterne.
Nei prossimi giorni farò accesso agli atti per capire come stanno davvero le cose e fare chiarezza sulla questione.
Secondo le notizie in mio possesso, – scrive la senatrice pentastellata – nei mesi scorsi, il dirigente della viabilità della Provincia di Cosenza, Claudio Le Piane, ha reso noto l’aggiudicazione dei lavori, dopo una serie di problemi, alla ditta seconda classificata.
Il progetto risale all’ottobre del 2007 e, da allora, resta inalterato, pertanto, si è disposto la formulazione di un quadro economico relativo al completamento dei lavori originari. Si tratta di oltre due chilometri, otto viadotti e due gallerie. Un’opera strategica e tanto attesa non solo dai comuni interessati (Acri e comuni albanesi limitrofi) ma anche da turisti e utenti dell’intera regione.
I lavori iniziarono un anno dopo ma, dodici anni dopo, quest’opera che avrebbe dovuto collegare la montagna e il mare, nella provincia di Cosenza, lo scenario che si apre a chi lo attraversa è desolante e si è lontani da una vera soluzione.
Un’infrastruttura che dovrà collegare la Sila Grande al Mar Ionio.
Ad oggi, chi da Acri vuole raggiungere l’area ionica è costretto a percorrere la Provinciale Acri-Santa Sofia d’Epiro passando per San Demetrio o la suggestiva, ma piena di tornanti, comunale Serra Crista o anche la Provinciale San Giacomo-Foresta.
Una situazione non più tollerabile visti i soldi spesi fino ad ora. Ai proclami che spesso fa la Provincia sulla stampa, infatti, dovrebbero poi seguire i fatti.
Quella della Sibari-Sila è una delle pratiche alle quali sto lavorando sin dall’inizio del mio mandato e spero di sbloccarla nel più breve tempo possibile. Una strada che permetterebbe di ridare vita a tutto l’entroterra anche dal punto di vista turistico e valorizzare le eccellenze. Ora una parte di questi ultimi milioni di euro potrebbe essere utilizzata proprio per questa arteria.
Come previsto dal decreto, infatti, alcune risorse saranno utilizzate per la progettazione, la direzione lavori, il collaudo, i controlli in corso di esecuzione e finali, nonché le altre spese tecniche necessarie per la realizzazione.
Sono comprese anche le spese per l’effettuazione di rilievi concernenti le caratteristiche geometriche fondamentali, lo stato/condizioni dell’infrastruttura, gli studi e rilevazioni di traffico, il livello di incidentalità, l’esposizione al rischio idrogeologico.
Le risorse verranno utilizzate anche per la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo delle diverse componenti dell’infrastruttura e per la realizzazione di interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’infrastruttura esistente in termini di caratteristiche costruttive della piattaforma veicolare, ciclabile e pedonale, della segnaletica verticale e orizzontale, dei manufatti e dei dispositivi di sicurezza passiva installati.
Potranno anche essere realizzati percorsi per la tutela delle utenze deboli il miglioramento delle condizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità, la riduzione dell’inquinamento ambientale e del rischio idrogeologico.
Credo sia il momento di agire anche sulla Sibari-Sila
”.

PUBBLICATO 10/09/2020 | © Riproduzione Riservata





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