LETTERA APERTA Letto 1980  |    Stampa articolo

Io vi accuso

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Vogliamo fare nostra questa bella e significativa lettera di un docente, tale Marco Galice. Condividiamo in toto le sue riflessioni e crediamo che possono coinvolgere anche il nostro territorio. E’ una società malata, non solo fatta di una classe politica e dirigente mediocre (eppoi i risultati, inevitabilmente, sono scadenti) ma anche di cialtroni e millantatori. Spesso, anche noi, abbiamo sottolineato le iniziative artefatte ed ingannevoli, stigmatizzato personaggi boriosi che, anche con esagerazione, si vantano senza fondamento, ovvero senza requisiti e titoli, a cui, ingenuotti e sprovveduti, vanno dietro con like, condivisioni e interviste. Si dovrebbe avere il coraggio di dire no anche se di fronte si ha un amico o un conoscente, quando quest’ultimo prende in giro sé stesso e la comunità. Ma, spesso, gli adepti, sono peggio degli ingannevoli e de millantatori. Siamo certi che solo per una questione di spazio, il prof. Galice abbia dimenticato altri programmi (Rai e Tv private) diseducativi e personaggi discutibili. Buona lettura. “Queste mie parole non cambieranno niente, ma spero in una condivisione di indignazione che possa diffondersi più di una pandemia. Io vi accuso, Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo. Questo è il vostro mondo, questo è ciò che da anni vomitate dai vostri studi televisivi. Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale. Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi. Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione. Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi. Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona. Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.” Marco Galice

PUBBLICATO 27/11/2020 | © Riproduzione Riservata





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