RELIGIONE Letto 1477  |    Stampa articolo

Vittime del progresso

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
condividi su Facebook


Son pochi i passanti, sono chiuse le porte, segnali di morti bene in vista, mascherine su tutti i volti, il saluto è un tossire: quale disgrazia sulla bella Gaia? La vita è in pericolo!
Lo sguardo superficiale punta il dito sul laboratorio zeppo di provette, lo sguardo più serio punta il dito sull’uomo. Prima di emettere sentenze, facciamo due passi nella mitologia Greca e Romana.
Fermiamoci davanti a uno scosceso dirupo sito nel Caucaso. A questo dirupo è saldamente ancorato con robuste catene il giovane Prometeo, la condanna è stata emessa direttamente dal “Sommo Giove, Zeus”.
Prometeo, per aiutare gli uomini che menavano vita grama, ha rubato il fuoco sempre acceso sull’Olimpo e lo ha offerto agli uomini. La condanna è stata dura, oltre ad essere incatenato alla squallida rupe, ogni pomeriggio una gigantesca aquila si posa sul petto di Prometeo, con i potenti artigli gli squarcia il petto e con l’adunco becco ne divora il fegato (ricrescerà nella notte). E’ Esiodo che ci spiega Prometeo: è stato molto utile ai nostri antenati, ha loro insegnato a leggere il cielo stellato, ha rivelato la scienza dei numeri, ha loo aperto gli occhi sulla Memoria, madre delle operose Muse.
Il dono del fuoco, sottratto agli Dei e offerto agli uomini , ha una forza straordinaria: fonde i metalli e tiene lontano dal villaggio le belve predatrici, inoltre il calore del fuoco mette in moto anche il cuore dell’uomo.
Il fuoco permette di arare e mietere, fa cuocere il pane e …combattere. Prometeo non è un uomo, è un Dio deluso dello strapotere di Giove che odia l’uomo e se la spassa con le belle figlie degli uomini.
Quegli uomini guardavano troppo il cielo, Prometeo ha detto loro: “onorate la terra e spaziate sulle acqua del mare”.
Quel fuoco rubato è il “progresso”, nelle mani dell’uomo fracasserà l’onore e il potere di Giove. Gli uomini fanno sapere a Giove “Non abbiamo più bisogno di Te, possiamo fare da soli, bastiamo a noi stessi”.
E’ scacco alla divinità. Prometeo era a conoscenza che il progresso mette in dubbio il potere divino, ha rubato e dispensato. Giove ha notato il calo del suo potere e ha emesso condanna senza appello. Avevano visto bene sia Prometeo e sia il Sommo Giove.
Ciò premesso, inforchiamo gli occhiali senza macchioline e leggiamo bene il lodato e biasimato progresso. La parola “progresso” riassume due concetti convergenti: conquista scientifica e conquista pratica per conoscere, afferrare e trattenere la comodità. Più chiaramente: liberare l’uomo dai lavori pesanti e dalle opprimenti preoccupazioni, elevare e far godere facendo uso di strumenti nuovi e potenti, capaci di sollevare pesi oltre le possibilità delle braccia. Sembra un attraente colore roseo all’orizzonte, ma …può spegnere la civiltà e la vita, è quello che sta succedendo nei nostri giorni. La sospirata ripresa tarda a venire, forse non trova i lacci per le scarpe.
Civiltà e progresso dovrebbero camminare insieme e in sintonia, ma il progresso si mostra forte e prepotente, sue alleate: comodità, facilità, felicità. Primo prodotto del progresso è la riduzione del lavoro manuale, dove lavoravano cinque, basta uno: potenti macchine svolgono i lavori più pesanti e in breve tempo. Abbiamo: progresso scientifico che converge subito in progresso tecnico, che sfocia in progresso industriale =produrre sempre più, chi si ferma è perduto.
Una breve corsa nel progresso del 1900: sulla Luna, l’anno prossimo su Marte; il Concorde, in poche ore a New york; la Maserati, subito a casa senza sbagliare strada, il pilota satellitare ti suggerisce il tragitto più breve; il Computer con la sua grande memoria ti conserva tutto; il Telefonino, ti fa vedere il volto di chi non si è dimenticato di Te. L’uomo è grande e grandi sono le sue invenzioni, comodità può rimanere ben comoda. Noi voltiamo pagina: 1900 è il secolo più feroce: 2 guerre mondiali, guerre in Corea e Vietnam, 2 bombe atomiche sul Giappone, la vergognosa Shoa in Europa. Progresso e disastri hanno alterato lo stato d’animo: “niente ci fermerà, solo Dio ci fermerà, neppure Dio ci fermerà”.
Il Grande Giove aveva visto bene, avrebbe perduto onore e potere: la ferocia dell’uomo può esplodere, ed esplode in ogni momento. Ben venga il progresso se non distrugge quello che resta, ben venga se protegge e migliora la vita; ben venga il progresso che migliora il cuore e la mente di tutti gli esseri umani. Nessun bambino dovrebbe piangere per fame, nessuna violenza dovrebbe bagnare di sangue le mura domestiche nessun Caino deve sopprimere Abele: tutti migliori nel vivere e nel progredire, solo l’ignorante non renderebbe onore a Dio.
Non spaventa il grande, spaventa il piccolo. E’ bastato un virus unicellulare a tenerci prigionieri in casa con viso occultato, ci ha fatto capire che restiamo deboli e fragili. Ci sentivamo forti e protetti, un cattivo vento ci ha piegati. Magistrale l’affermazione di San Paolo: “quand je suis feble, s’est alors que je suis fort
Il verbo giusto del progresso è “migliorare”, è un verbo in salita, il vero significato possiamo leggerlo sul monumento di Nagasaky, ricorda la seconda bomba atomica: “Non ripeteremo gli stessi sbagli”, il verbo è al futuro, passiamolo al presente “non ripetiamo oggi gli sbagli di ieri”, i buoni frutti saranno immediati, mangiabili e gustosi, prima che giungano a maturazione.
La Shoa praticata sugli Ebrei, oggi stende la sua ala nera su tutti i Continenti.

PUBBLICATO 14/01/2021 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 645  
Demolizioni e sistemazioni
La demolizione completa della ex scuola media “V. Padula”, di fronte alla.... ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 556  
Predatori sulla salute
Nel folle circuito dell’informazione la velocità ormai è tutto. Le notizie infatti corrono più veloci delle Ferrari in Formula uno. Cosi, nel turbinio di gossip cronaca e politica, le notizie che dovr ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 277  
Basta degrado
La LACA è al servizio della cittadinanza, raccogliendo le istanze di questa si fa portavoce delle varie criticità che la nostra comunità deve affrontare quotidianamente. Criticità è problemi che a vol ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 645  
Meglio una ''bocciatura libera'' che una ''promozione trasversale''
Spesso si vince o si perde perché non si combatte alla pari. E comunque, meglio rimanere fuori, piuttosto che ritrovarsi in consiglio accanto a molti che riscaldano poltrone blu e postano qualche self ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 629  
Il Comitato Vallonecupo si congratula con l'Ing. Simone Bruno, nuovo Assessore ai Lavori Pubblici: ''Ora un dialogo aperto per affrontare insieme le sfide del territorio''
Il Comitato di Vallonecupo esprime le sue più sincere congratulazioni all’ingegnere Simone Bruno per la recente nomina ad Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Acri. La nomina dell’Assesso ...
Leggi tutto