OPINIONE Letto 2505  |    Stampa articolo

Versi diversi

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
condividi su Facebook


Franco Armino non è tra i poeti che amo, lo preferisco molto di più come editorialista.
Leggo volentieri i suoi articoli perché trovo che non siano mai banali, piuttosto sagaci e stimolanti. Detto questo, non so chi abbia avuto idea di far esporre nella nostra città il cartellone con le frasi del poeta Irpino.
La trovo l'ennesima tappa di “un’operazione” discutibile.
Ho letto che dovrebbe essere considerato “un grido di allarme sullo spopolamento dei paesi dell’entroterra e una forma di ribellione gentile (addirittura!) al silenzio che spesso la vorrebbe coprire”.
Sarà pure che la trovata abbia fini nobili, tuttavia a me il risultato finale non sembra apprezzabile.
Intendiamoci, non mi riferisco certamente all’invito che viene rivolto a tornare, perché quello è ovviamente condivisibile.
Il mio riferimento è piuttosto alla frase successiva.
Qui se ne sono andati via tutti, specialmente chi è rimasto”.
Se è vero che il paradosso utilizzato è certamente di effetto, a pensarci bene è proprio quell’effetto a rendere la frase inopportuna.
Provo a spiegarmi.
Immaginate lo stesso cartello in bella vista all’ingresso di un centro storico, come quello della nostra città, per esempio all’ingresso di “Padia”.
Vi piacerebbe? A me sembrerebbe perlomeno inappropriato, con riferimento a chi ci vive da una vita, non solo è lì, ma non è mai andato via.
Anzi, ogni giorno con fatica, caparbietà e resilienza continua a dare un’anima a quei vicoli e luoghi antichi, spesso lasciato solo e in difficoltà.
Aldilà dell’esempio, la frase comunque è ingenerosa verso la comunità, ed è soprattutto ingiusta verso chi ogni giorno, tirandosi su le maniche, si dà da fare con tenacia e ostinazione, coltivando la speranza in tempi migliori.
Si potrebbe obiettare che è una provocazione, e come tale serve per attirare l’attenzione.
Anche sotto questo profilo l’iniziativa è scarsamente convincente perché, volendo utilizzare un altro paradosso, è come se si invitasse a bere l’acqua che sgorga da una limpida sorgente per le sue particolari qualità, sostenendo nello stesso tempo però che la stessa si è trasformata in uno stagno.
Per carità, l’idea potrà essere riproposta pure in altre città, tuttavia, non mi sembra particolarmente brillante e non scommetterei un centesimo nella sua efficacia.

PUBBLICATO 29/01/2021 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 1028  
La grande protesta in un regime di piccoli uomini
Dalla tragica sorte di altre giovani donne, come Mahsa Amini, morta in circostanze misteriose dopo essere stata arrestata proprio per non aver rispettato le norme sul velo, in ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 5599  
Pala eolica Serra La Capra: la smonteranno
Nel pomeriggio del 25 Ottobre, dalla Crista, Serralonga, Pertina, Sorbo, Montagnola... ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1332  
Come si spreca il denaro pubblico
Gli enti pubblici e la loro ottusa burocrazia non eccellono certo per oculatezza nella spesa del denaro pubblico, l’Anas ne è un esempio, nelle ultime settimane sulla ss 660 sono stati sistemati una s ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 926  
Il silenzio nasce dall'ignoranza, la libertà dalla conoscenza
Il suddito è ignorante. Il cittadino è istruito. La scuola pubblica ha il compito di istruire e, dunque, di rendere liberi gli esseri umani trasformandoli in CITTADINI dotati di pensiero cri ...
Leggi tutto

AMBIENTE E TERRITORIO  |  LETTO 753  
Impianto eolico “Acri”. Le controdeduzioni della Hergo riguardo l’Area Mab. Il Progetto è compatibile
Oggi pubblichiamo le controdeduzioni della Hergo alle obiezioni di Enti e Associazioni riguardo l’Area Mab. Scrive l’ing. Alessandra Guida; “la zona di transizione è la parte della riserva in cui è co ...
Leggi tutto