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Profilo umano di Gesù

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Forse conviene mettersi comodi e chiudere gli occhi mettendo in funzione mente e cuore, e lasciare che si riempiano completamente dell’uomo Gesù.
Non c’è bisogno di presentazione biografica. Contemplazione.
1) Aspetto esteriore: Non aveva aspetto rude e trasandato, vestiva meglio degli apostoli e mai si presenta straccione. Risulta che la sua tunica, tessuta da Maria, era “inconsutile”, cioè elegante e tutta un pezzo.
Niente vanità, ma dignitosa eleganza. Non era un solitario, viveva pienamente la vita sociale e aveva aspetto calamitoso: la folla lo seguiva.
Certo risulta che non pochi non riuscivano a vederlo Maestro. Tutto questo per noi è splendido elogio. All’alba e al tramonto amava stare con se stesso per qualche tempo.
2) Aspetto fisico: Non lo sapremo mai esattamente su questa Terra.
Ci piacerebbe saperlo, ma in fondo non è necessario. Il suo volto glorioso fa parte della “Visione beatifica”. Credi e lo vedrai.
I tratti di Gesù erano ebraici: colorito bruno, capelli lunghi e neri legati alla nuca e barba. Icone e pitture sono “varietà eloquente”. Ognuno lo presenta come suo, come la persona che più ama, come affascinante straniero che viene da lontano.
Bello o normale? La bellezza corporale conquista, Gesù continua a conquistare. L’impatto spirituale ed emotivo che Gesù produceva su uomini e donne partiva principalmente dalla sua sapienza, dalle sue parole e dal potere delle sue opere.
Ci dice molto l’episodio della donna che si alza e grida a tutto volume “Beato il ventre che ti ha portato e le mammelle che ti hanno dato il latte”.
Cosa ha letto quella donna? Il fascino di un uomo dal portamento virile e attraente. Fascino pervaso da sapienza e potere. Questa parola spontanea, venuta da una donna, con probabilità madre, rivela prestanza fisica.
Degli occhi di Gesù nulla sappiamo, ma conosciamo la forza del suo sguardo, vi si leggono: amore- compassione- collera- stanchezza- gioia- speranza.
In Lui sguardi espressivi che riempivano di amore e di gioia i cuori che incontrava. Un grande pittore afferma “per dipingere Cristo bisogna vivere con Cristo”.
3) Stile di vita: A trent’anni Gesù lascia Nazareth per dedicarsi unicamente al progetto salvezza. Si rivela camminatore straordinario e percorre più volte l’intera Palestina. Annunzia e diffonde il suo Vangelo, che lui sintetizza “Regno di Dio”= “Sovranità di Dio nell’uomo”. Compimento in cielo. Svolse la sua missione in territorio ebraico, ma il suo sguardo andava oltre “senza confini”.

È stato predicatore itinerante, sempre instancabile di città in città e senza dimora fissa, alloggiava dove l’ospitalità gli offriva riparo, e nella bella stagione sotto le stelle.
Una vita sobria lontana dalle comodità.
Questa vita sulla strada ci rivela la tempra di Gesù.
Visse a contatto vivo con la natura: monti- fiumi- laghi- deserti- campi coltivati.

PUBBLICATO 28/04/2021 | © Riproduzione Riservata





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