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Cultura Calabria. La filanda dei Quintieri

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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La Calabria è una regione ricca di storia e di tradizioni: culla della Magna Grecia, Patria degli Enotri, meta di diverse popolazioni per la sua posizione ed il clima mite, nota in tutto il mondo per i suoi preziosissimi frutti. Diverse sono le opere che attestano l’importanza artistica ed archeologica della nostra terra, a tal proposito, andremo insieme alla scoperta di un paesino della provincia di Cosenza: Carolei. Si tratta di un luogo che può essere considerato un vero tesoretto per quanto riguarda il patrimonio culturale, infatti, intorno al borgo sono presenti aree di interesse archeologico come ad esempio: un antico ninfeo di stile neoclassico, sepolture pre – ellenistiche, punti di ritrovo per monaci eremiti e diversi palazzi nobiliari. Una delle famiglie storiche più note e importanti appartenente a Carolei è sicuramente quella dei nobili Quintieri ed oggi, vi parleremo della loro passato e soprattutto degli eredi della casata. Si tratta di giovani fratelli che hanno saputo creare un connubio perfetto tra tradizione ed innovazione permettendo di portare ancora più lustro al territorio e rendendo accessibile, a chi lo desideri, un luogo di notevole interesse culturale. Per conoscere la loro realtà, dobbiamo tornare indietro nell’Ottocento al tempo in cui Achille Quintieri costruì un complesso di edifici per formare la Filanda dei Quintieri, un patrimonio che rimase esclusiva della famiglia per le successive cinque generazioni. Nei secoli, la storia della struttura si è intrecciata con quella del paese e, per questo motivo, si è adattata ai mutamenti del tempo assumendo diverse funzioni. In un primo momento la Filanda fu cuore pulsante dell’attività serica, diverse famiglie limitrofe erano coinvolte nella coltivazione dei gelsi e l’allevamento dei bachi da seta, favorendo la nascita di un collegamento tra boschi, case e la Filanda e contribuendo allo sviluppo di una vera e propria strada commerciale tra Cosenza ed Amantea. Durante il Novecento, quando l’industria tessile del meridione perse impulso a favore di quella settentrionale, La Filanda rimase comunque fulcro per la vita del territorio di Carolei, divenendo cinema agli albori della nuova arte, poi sala ricevimenti ed infine caserma militare. L’idea che ha permesso agli eredi Scirchio Quintieri di trasformare attualmente La Filanda in una Location per ricevimenti ed eventi è nata da una ristrutturazione necessaria dopo che la costruzione, qualche anno fa, fu coinvolta in un incendio. Il fuoco ha arrecato danni ad una delle sale devastandone il tetto (ancora parzialmente visibili), tuttavia, come una fenice, grazie all’audacia dei fratelli Quintieri, la Filanda è rinata dalle ceneri ed è stata restaurata sapientemente, cercando di non alterarne le caratteristiche architettoniche e di sfruttare le bellezze paesaggistiche che la racchiudono in una cornice magica e fiabesca. L’unicità del luogo è data proprio dal fatto che, recandosi sul posto, si può osservare una simbiosi tra la pietra muraria e la natura circostante apprezzabile soprattutto nei pressi della “Gabiya” , una vasca di raccolta delle acque sorgive scavata nella roccia. Questa armonia tra: natura ed architettura, passato e presente, tradizione e innovazione è stata scelta da diversi innamorati per consacrare il proprio amore ma anche dal Comune di Carolei per ospitare l’importante festival annuale: “Le giornate Rendaniane”, dedicato al grande musicista Alfonso Rendano originario del paese . “Speriamo che negli anni trascorsi dalla sua apertura la Filanda dei Quintieri possa essere divenuta un riferimento per quanto riguarda gli eventi cosentini e della regione e che possa continuare a rappresentare una realtà capace di crescere sempre di più- dice l’imprenditore Fausto Scirchio Quintieri- inoltre, siamo contenti di poter dare l’occasione a tante persone di conoscere il paese di Carolei che da sempre si contraddistingue per la bellezza dei suoi edifici storici e del suo territorio”.

PUBBLICATO 28/09/2021 | © Riproduzione Riservata





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