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Utile a tutti, compreso il Sindaco

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Sono stato in Centrafrica, 18 anni, e quando bisognava bruciare l’erba secca, tutto il villaggio era mobilitato a controllare il fuoco per evitare che gli alberi subissero danni.
Due anni nella grande foresta del Kongo, abitata dai pigmei, la sanno abitare e rispettare.
Non ho mai visto fuochi divoranti come li ho visti ad Acri: il fuoco non controllato è nemico temibile della casa comune, in breve tempo desertifica ettari di buon terreno.
Tutti sappiamo che il fuoco da solo non si accende, quindi “fuochi pilotati” che ingrassano portafogli ben nascosti: si accende – si distrugge.
Acri non è immune da questi disastri.
Ogni anno si rinnova il va e viene dell’elicottero con la tazza, e del canader con la pancia piena di acqua di acqua di Cecita.
Ogni anno scompaiono alberi e preziose ginestre, il suolo produttivo si restringe. E’ il caso di augurare il ritorno dell’Imperatore mongolo Qubilai: quando un suddito veniva accusato di poco rispetto del bene comune, l’interrogatorio cominciava dopo 100 frustate in piazza.
Da noi la faccenda si addormenta con qualche lacrima di chi vede in fumo il proprio lavoro, mai un colpevole trovato e punito.
Il problema climatico è veramente serio: è in pericolo la vita del pianeta e dei suoi abitanti.
Il Parlamento Europeo ha già decretato: “entro il 2025 basta con plastica e carburanti inquinanti”.
Ad Acri ha messo radici un deleterio costume altamente inquinante: “fuochi d’artificio quando gli sposi depositano il cucchiaino del dolce”.
Crassa Ignoranza”, nessuno fa notare le calorie prodotte da un solo botto, e poiché in natura “niente si crea e niente si distrugge”, le calorie si moltiplicano in maniera vertiginosa.
Le acque dei lontani ghiacciai affogheranno Venezia e dintorni.
Il Sindaco deve tutelare il bene comune, è vergognoso ma qui gli abusi sono avvolti di silenzio. Non sarebbe meglio invitare gli sposi a godere maggiore intimità e risparmiare qualche euro, anziché trasformarlo in calorie che inevitabilmente ricadono in testa?
Credo che il Sindaco abbia la necessaria autorità ad impedire il deleterio costume ammorbante: meno fuochi in basso, meno calorie in alto che ispessiscono la cappa atmosferica.
Rinunziare in tempo alle pratiche inquinanti, significa “custodire” il bene comune.
So bene quanto sia difficile rinunziare alle comodità e a certi usi e costumi, ma la Terra produce meglio e di più quando le gocce di sudore sono copiose.

PUBBLICATO 11/10/2021 | © Riproduzione Riservata





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