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Il miracolo del cuore

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Ogni discorso, direttamente o indirettamente, verte su “cuore e amore”. Il cuore compie il suo lavoro con battito quasi silenzioso all’interno, nascosto alla vista, ma collegatissimo al cervello. La nostra mente lo dimentica con facilità, ma quando riflettiamo constatiamo che siamo di fronte a un miracolo sempre al lavoro. E’ organo di carne e sangue, ma è simbolo di interiorità, nel cuore hanno sede ”pensiero, affetto, volontà”. Quando si parla di cuore si esprime l’uomo totale e vivente che gioisce, soffre, si indurisce, intenerisce, si dilata, canta, piange. Il cuore ama con totalità, può odiare con la stessa intensità. Una domanda: Cristo cosa è venuto a fare sulla terra? E’ venuto a rivelare il cuore del Padre, è venuto a manifestare la verità di questo cuore all’uomo. Nel cuore di Cristo è concretizzato tutto ciò che ha detto e fatto per il cuore dell’uomo. In forza di questa realtà ogni nostra preghiera diventa “respiro del cuore”. Giustamente Clement Oliver afferma: “Cristo è sole del creato, il cuore dell’uomo è sole del corpo”. Quando il cuore del nascituro batte, la vita ha già il suo inizio. Il cuore è come un re seduto in trono,da lì regola il ritmo somatico: siamo nel luogo delle passioni umane, per questo è rossa la sua sagoma, quel rosso è pubblicità all’amore. La sua forma è un frutto ormai scomparso (silfio), cresceva nei dintorni di Leptis Magna in Libia, la sabbia ha avuto la meglio sull’albero e sulla città. Il seme di questo frutto aveva la forma del cuore rosso che noi disegniamo. Nella mitologia Egizia era prevista la “pesatura del cuore”; il cuore del defunto veniva messo sul piatto della bilancia, sull’altro piatto era posata una piuma (simbolo della giustizia). Se il cuore pesava più della piuma non aveva diritto ad entrare nell’aldilà, vagava nel deserto. La parola cuore ha anche significato mistico, misterioso. Era ritenuto sede della memoria, infatti la parola “ricordo” significa “ritorno al cuore”. Noi diciamo “a memoria” i francesi dicono “par coeur”, in inglese “by heart”, gli spagnoli” recuerdo”. Il cuore è una macchina che pompa sempre il sangue del corpo, ma è anche ricettacolo di emozioni, sede dei migliori sentimenti, sede del battito della vita. E’ il primo ad accendersi, l’ultimo a spegnersi. Ugo Foscolo afferma: “la ragione ci avverte su quello che dobbiamo evitare, il cuore ci consiglia quello che bisogna fare”. Per ogni cosa buona si richiede “cuore”. Dio stesso ci ha comandato di amarlo prima col cuore e poi con la mente. Victor Hugo “la forza maggiore è il cuore innocente, la piaga peggiore è il cuore triste”. C’è una cosa più grande della terra: è il mare; una cosa più grande del mare: è il cielo; Una cosa più grande del cielo: è il cuore umano. “Mi hai fatto senza fine, questa è la tua volontà! Questo fragile vaso continuamente tu vuoti, continuamente lo riempi di vita sempre nuova. Questo piccolo flauto di canna hai portato per valli e colline attraverso esso hai soffiato melodie eternamente nuove. Quando mi sfiorano le tue mani immortali questo piccolo cuore si perde in una gioia senza confini e canta melodie ineffabili. Su queste piccole mani scendono i tuoi doni infiniti. Passano le età e tu continui a versare, e ancora c’è spazio da riempire. Nicolò Tommaseo afferma che per ogni cosa buona si richiede cuore, più che mente, Cuore e mente sono una coppia che sanno crescere insieme”. Flaubert rinforza “il cuore è una ricchezza che non si vende e non si compra, si regala, quando il cuore è in pace l’uomo è in paradiso”. Foscolo puntualizza “la mente avverte ciò che bisogna evitare, il cuore incoraggia ciò che bisogna fare”. Victor Hugo afferma “la forza più grande risiede nel cuore innocente, la tristezza del cuore è la piaga più dolente”. E Galliani vede il cuore come “il focolare più caldo, si accende per primo e si spegne per ultimo”. Il cuore è l’abitazione della più nobile coppia “Amore e Amicizia”, di amicizia ne abbiamo bisogno e si compra con unica moneta: la bontà. La vera amicizia non è soggetta a scosse, poggia bene su tre piedi: Verità – Onestà – Utilità. L’amicizia è il sole della vita. L’amico vero illumina col consiglio, riscalda col sacro fuoco del cuore. E’ fiore celeste che Dio stesso fa sbocciare perché lenisca gli affanni. I malvagi hanno i complici, i voluttuosi hanno i compagni, gli interessati hanno i soci, solo i virtuosi hanno gli amici che consolano nella solitudine, proteggono nei pericoli, offrono asilo nelle disgrazie. L’amore è una farmacia straordinaria: muta l’oscurità in luce, il dolore in gioia, la povertà più misera in ricchezza splendida. L’Amore è “essenza della vita, luce dell’anima, canto del cuore. Coinquilini del cuore sono: pensiero – affetto – volontà. Il pensiero è la sorgente della gioia, ha lo slancio dell’aquila verso le alture soleggiate, verso la montagna dei desideri. L’affetto è il benevolo sentimento che cammina bene a fianco dell’amicizia. L’amicizia senza affetto è scatola vuota. La volontà non si ferma, migliora e conclude, arriva sempre in vetta. Nel Salmo 84,6 leggiamo: “Felice l’uomo che ha la strada nel cuore”. Per arrivare al cuore di Dio ci sono passaggi obbligatori, il primo riguarda gli altri “si arriva davanti a Dio o portando gli altri o portato dagli altri. Insieme si cammina di più e si sbaglia di meno. Agostino incoraggia “Va dove ti porta il cuore”, il cuore conosce due direzioni: quella che porta al cuore di Dio e quella che porta al cuore dell’innamorato. La lamentela del Signore: ”questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è dietro le vacche”. La preghiera è la voce del cuore che sorvola le alture e approda davanti a Dio non per chiedere, per mettere il cuore davanti a Dio, mai parole senza cuore. Agostino: “la preghiera è nostalgia costante del cuore, nostalgia di non stare a contatto continuo con Lui. La nostalgia abita il cuore, nello stesso tempo è sentiero che Dio ha nascosto nel cuore. Quando la nostalgia è viva quel sentiero diventa luminoso dentro il cuore. Forse per questo Gesù consiglia “entra nella tua camera, chiudi la porta e prega”(Mt 6,6). Il tuo cuore è Santuario, niente di cattivo vi deve entrare. E’ la zona che vi abitano tre persone: Dio – Io – Tu. Mai niente che offenda gli occhi. Padre Leonardo Petrone

PUBBLICATO 20/02/2022 | © Riproduzione Riservata





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