MOSTRE Letto 1346  |    Stampa articolo

Il pieno di luce di De Vincenti

Foto © Acri In Rete
Massimo Tedeschi
condividi su Facebook


Prendete una pittura “à la Hopper”. Inzuppate il pennello di luce mediterranea anziché di riverberi metropolitani. Cancellate le rare, enigmatiche presenze umane dei quadri del pittore newyorkese e lasciate campo pieno a un casolare, un carrubo, una piccola palma, una collina che prelude al mare, un cancello affacciato sul nulla, una strada deserta, un guard rail dimenticato. Entrerete così nel mondo artistico pieno di luce, di silenzi, di attese, di mistero di Giuseppe de Vincenti: uomo del Sud, uomo di scuola trapiantato a Brescia che nella sua pittura continua a meditare sulle luci e i colori del Meridione, zenit esistenziale e vibrazione luministica. “Luce dal silenzio” si intitola la bella mostra organizzata dall’Associazione Caleidoscopio, curata da Mario Romanini, visitabile fino all’8 gennaio (il sabato e la domenica) alla Galleria Civica di Montichiari, spazio caldo e promettente nella mappa degli ambienti espositivi bresciani. Il catalogo è edito da l’Obliquo. Dalle opere pubblicate emerge, evidente quanto profonda, la consonanza fra De Vincenti e Piero Guccione. L’incontro fra De Vincenti e Guccione (praticamente conterranei) è stato propiziato da una mostra parigina del secondo. Ne sono venute a galla affinità evidenti di cui si trova ampia traccia nella mostra monteclarense: mari che sfumano nel cielo, orizzonti impalpabili, confini incerti fra mille sfumature d’azzurro mettono di fronte a consonanze profonde fra l’opera dei due artisti. De Vincenti torna e ritorna su alcuni soggetti: un casolare e un edificio più basso, ad esempio, che visti e dipinti in diverse stagioni e diverse ore del giorno diventano la personalissima cattedrale di Rouen dell’anti-impressionista De Vincenti, artista che in città ha animato con altri la bella stagione degli “Studi praticabili”. Il testo denso e lusinghiero che Predrag Matvejevic, massimo cantore letterario contemporaneo del Mare Nostrum, ha dedicato nel 2010 all’opera di De Vincenti colloca i lavori dell’artista calabro-bresciano al rango che compete loro. Mentre il cassetto dell’artista trabocca di progetti – da una personale a Parigi a una serie di omaggi al regista greco Theo Angelopulos – la mostra monteclarense è una sintesi ragionata e fascinosa del percorso creativo di un’artista che, a sessantotto anni, trasmette nei suoi quadri una carica vitale e una giovinezza artistica che non si affievoliscono. Massimo Tedeschi. Pubblicato sul Corsera il 21 dicembre 2022.

PUBBLICATO 22/12/2022 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 150  
Viva l’Italia interna
Fa un caldo atroce anche sulla Sila questo venerdì. Addirittura le previsioni.... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 476  
Mariacristina Zangari nuova presidente del Rotary Club di Acri
Mariacristina Zangari è la nuova presidente del Rotary Club di Acri. A passarle il collare, nel corso della cerimonia del passaggio delle consegne, al ristorante “La vecchia noce”, giovedì sera, è sta ...
Leggi tutto

NOTA STAMPA  |  LETTO 498  
Azione non ha partecipato
In riferimento all’articolo pubblicato su Acri in Rete in data 3 luglio 2025, dal titolo “Nessun accordo con Sinistra Italiana”, la Segreteria Provinciale di Azione ritiene doveroso ...
Leggi tutto

LIBRI  |  LETTO 367  
Due nonne italoamericane e una nipote a stelle e strisce. Il nuovo libro di Giuseppina Aiello
“Due nonne italoamericane e una nipote a stelle e strisce” è il nuovo libro di Giuseppina Aiello, edito dalla Casa Editrice Menna di Avellino. Le storie che Giuseppina Aiello narra sono sempre intrise ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 2365  
Ecco la nuova giunta
Nei giorni scorsi il sindaco Pino Capalbo ha nominato i nuovi cinque assessori che.... ...
Leggi tutto