OPINIONE Letto 1710  |    Stampa articolo

Il terzo pelo

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
condividi su Facebook


Non so voi, ma io in questa società sempre più complessa non riesco proprio più a raccapezzarmi. Siamo sommersi da così tante discordanze che   ormai ci scivolano addosso senza che nemmeno ce ne accorgiamo.
L’altro ieri, ad esempio, si è votato in Lombardia e nel Lazio (mica, per dire, a Frascati e a Capracotta). La prima è  la Regione più ricca, la seconda è quella nella quale si trova la città Capitale d’Italia. Eppure, è andato a votare solo il 40% dei cittadini.
Ora, a prescindere da chi ha vinto le elezioni, questo vuol dire che per i prossimi cinque anni il futuro di queste due Regioni verrà deciso da amministratori che rappresentano una minoranza. E’ paradossale, considerato che la maggioranza non avrà quindi una rappresentanza. Tuttavia, nessuno sembra meravigliarsi. Anzi, complice una parte prona dell’informazione, questa cosa viene spacciata tranquillamente per democrazia. Ne consegue che  chi vince, festeggia alla grande.
Si dirà che la colpa è di chi non è andato a votare. Può anche essere. Mettiamo però che l’offerta politica messa in capo fosse di scarsa qualità. Cosa avrebbe dovuto fare un cittadino per far capire che non voleva essere amministrato da certa gente? Magari non andare a votare è una delle opzioni, o no?  La scarsa partecipazione al voto è un segnale di disagio, e/o comunque di disaffezione alla politica. Segnale che, a mio avviso, non andrebbe ulteriormente sottovalutato perché potrebbe ripercuotersi negativamente sulla tenuta democratica del Paese.
Una democrazia “traballante”, infatti, rischia di  risvegliare pericolosi appetiti. 
Eppure, la scarsissima affluenza alle urne non è sembrato preoccupare più di tanto   il diversamente astuto Letta il quale, pur avendo il suo partito perso non solo in Lombardia ma anche nel Lazio (Regione quest’ultima nella quale  governava) si è affrettato a dire che il PD non solo non è stato “assorbito” dai Cinque Stelle, ma è (addirittura!) il primo partito dell’opposizione. Caspita!  Sono soddisfazioni, per un uomo che   ha la stessa arguzia politica di una mosca cocchiera.
Il funambolico Calenda, che con Renzi ricordano tanto Franco e Ciccio dei tempi migliori, dall’alto del suo scarso 5% ha invece sostenuto nientemeno  che la colpa è degli elettori. C’è da credergli, visto che si considera il rappresentante del terzo polo o, forse, sarebbe meglio dire del terzo pelo, considerato i numeri esigui di consenso.

PUBBLICATO 15/02/2023 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

LE STORIE DI MANUEL  |  LETTO 4141  
L’arte della tradizione: da nonna a nipote
E’ un mattino uggioso di fine gennaio e l’acqua cade tintinnando sui vetri della macchina. Prima di tornare a casa mi fermo a salutare Pierpaolo. Come sempre, nonostante per il lavoro ...
Leggi tutto

LA VOCE DI PI GRECO  |  LETTO 1178  
Basta con questo vecchiume
Il borgo fra le montagne si e' invecchiato. Vecchi sono i suoi quartieri..... ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 695  
Continua il progetto di Educazione Sanitaria "Conosciamo Bobby"
Oggi, 29 gennaio 2025 si è svolto il primo incontro del progetto ‘Conosciamo Bobby’, presso il plesso di Scuola Primaria di San Giacomo d’Acri. Il progetto ha avuto avvio nel mese di novembre 2024 e c ...
Leggi tutto

COMUNICATO STAMPA  |  LETTO 636  
Giornata della memoria 2025. Il Club Lions di Acri incontra gli studenti della città
Nella mattinata del 28 gennaio scorso, in occasione della giornata della memoria, il Lions Club di Acri, in collaborazione con l' istituto comprensivo "V. Julia", ha organizzato presso l' auditorium d ...
Leggi tutto

STORIE  |  LETTO 2606  
La mamma di Cosimo. “Mio figlio ha vinto due volte”
Nei giorni scorsi Cosimo Chimento, 15 anni, frequentante la III D all’Ic Beato Greco si è recato a Reggio Calabria per ricevere il Premio consegnatogli dalla Fondazione Antonino Scopelliti ...
Leggi tutto