Dio è morto, anche nel mar Mediterraneo!


Giuseppe Capalbo

La canzone, scritta da Francesco Guccini,che tutti conosciamo, recitava che Dio è morto nei campi di sterminio, ma sappiamo anche, che se Dio è morto nei campi di sterminio, siamo stati noi uomini a farlo morire, e continuiamo a farlo morire con la nostra indifferenza, la stessa indifferenza che utilizziamo pensando che debba essere sempre qualcun altro ad accogliere gli uomini, le donne e di bambini che partono da terre lontane ed invece perdono tutte le loro speranze nel fondo del mare. Dovremmo vergognarci tutti noi uomini, che non abbiamo ancora capito cos’è la vera UMANITÀ’, dovremmo vergognarci di continuare a raccogliere i morti nel Mar Mediterraneo, e ancor più inginocchiarci per il dolore e la vergogna, soprattutto se quei morti sono bambini inermi, che forse non sapevano nemmeno perché si trovavano lì, magari pensavano di andare a fare un viaggio che avesse restituito loro maggiore dignità, libertà e tanta tanta speranza e voglia di vivere. Non ci vuole molto, basta poco, basta solo accoglierli, aspettarli,tendere la mano e non far finta che a noi non interessi nulla, si ripete sempre la stessa frase, “dobbiamo evitare che partino!!!””” “Dobbiamo aiutarli a casa loro! “E se la loro casa fosse qui? Queste frasi servono solo a crearci degli alibi per dire che il problema non è nostro, se qualcuno morisse bussando davanti casa tua, faresti fatica a passare ogni volta da quel luogo perché avresti sempre il pensiero di quella morte davanti al tuo cancello, ma forse non è tutto perso possiamo cambiare, dobbiamo cambiare e pensare che quel Dio dopo tre giorni è risorto, in ciò che noi crediamo, in ciò che noi vogliamo, nel mondo che faremo.
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PUBBLICATO 28/02/2023 | © Riproduzione Riservata

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