Frane, smottamenti, edificio scolastico pericolante. Acri in ginocchio


Francesco Pellicorio

Sono bastate 24 ore di pioggia per mettere in ginocchio l'intero territorio di Acri. Frane, crolli, strade trasformate in torrenti, tombini saltati, zone isolate e una via di collegamento del centro cittadino chiusa.
L'ondata di maltempo ha seminato danni soprattutto per le frazioni, dimostrazione ancora una volta di un' inesistente manutenzione. Il primo cittadino annuncia anche di aver chiesto lo stato di calamità naturale. L'unica difesa è la manutenzione, serve un piano straordinario ed ordinario o alla prossima pioggia saremo ancora qui a lamentare i danni. Al di là delle polemiche inevitabili, e delle difese (deboli come quella del sindaco che tramite la sua pagina posta un comunicato ridicolo e insulso il quale recita:”Dalle immagini è facilmente comprensibile che bene ho fatto, in via precauzionale, ad emettere ordinanza di sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata odierna.”) Caro sindaco, la sicurezza viene prima di tutto. Va fatto un discorso serio sulla manutenzione e non un parafrasare come suo solito. I tombini saltati, fanno intendere che se non si effettua un controllo prima dell'arrivo della pioggia poi è impossibile arrivare a liberarne in numero sufficiente. Insomma, senza un piano di manutenzione straordinario ed ordinario, alla prossima pioggia saremo ancora qui a lamentare i danni ed a immaginarsi chissà quali sussidi statali per "stato di calamità naturale". Un pensiero per i lacchè di turno, i quali sicuramente useranno la teoria che alla natura si comanda solo ubbidendole, questo è vero, ma la manutenzione quella spetta al comune. In margine a quanto accaduto al liceo Julia, occorre intervenire, mettendo all'attenzione di tutti, ciò che oggi ad Acri è diventata una tendenza, ovvero fare vanagloria personale per ricevere consenso elettorale, in questo caso si tratta del consigliere provinciale con delega all'edilizia pubblica Palumbo, il quale comunicava, tramite testate giornalistiche, la risoluzione del problema ma ciò non è avvenuto. Il su citato potrebbe evitare di emettere comunicati poco chiari con conseguente figuraccia finale, considerato che l'ente provincia non ha ancora provveduto né ad installare il sistema di monitoraggio del muro né ad effettuare riparazione delle porte di sicurezza le quali garantirebbero l'incolumità degli alunni. Caro sindaco, ha il diritto di governare, ma tenga conto che la pazienza ha un limite, e la maggior parte dei cittadini è stanca di questo gioco di potere clientelare. |
PUBBLICATO 05/04/2023 | © Riproduzione Riservata

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