RELIGIONE Letto 802  |    Stampa articolo

Civiltà dell'amore

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
condividi su Facebook


Cammina in buona compagnia. La buona compagnia è fornata da Gesù Maestro e dalla brava gente che ha sete della Verità e fame di vita onesta. La strada è quella che conserva i passi di Cristo. Gesù si è proclamato “Via – Verità – Vita” cioè materiale idoneo per effettuare la traversata. L’adesione a Lui è necessità primaria, fa evitare la strada vuota, quella frequentata dai nullafacenti. L’adesione al divino Maestro di strada ha un solo aggettivo :”esaltante”, è paragonabile a “festa nuziale”: la porta è aperta, il vino è buono. Camminando solitari la strada è pietrosa, la verità incerta, la vita precaria e la ringhiera della speranza non offre sicurezza. Necessitano volti sorridenti e occhi che parlano, la casa dell’amore ti sta davanti. Gesù non corre, misura i suoi passi con i nostri e insieme avanziamo nel tempo con lo sguardo oltre il tempo. Apriamo un momento la famosissima e antichissima “Lettera a Diogneto, capitolo 5: “I Cristiani, vivendo in città si adeguano a leggi e costumi locali, ma come stranieri appartenenti ad altra civiltà: si sposano come tutti, generano come tutti e non gettano i figli, vivono sulla Terra come cittadini del cielo: amano tutti e da tutti sono perseguitati”. Viviamo tempo rapido e rischioso, significativa la canzone di Claudio Villa “Vorrei fermare il tempo per un momento/ ma il tempo corre, è già lontano..”. Sembra che viviamo in anticipo, ci preme arrivare in anticipo, mangiare la mela in anticipo, prima che sia matura.
La vita è dono di Dio, a Lui appartiene ogni essere vivente perché è Lui la vita e dona la vita.
Noi viviamo in fretta con fretta, ma Lui non ha fretta. La Comunità dell’amore” non sfiora la vita, vive la vita e cresce nell’amore. Dove l’amore è assente la vita è come albero senza radici, anche il vento primaverile lo getta a terra. L’amore non è forza restrittiva, è forza espansiva, prolifica. Una famiglia senza figli (un figlio costa..) è famiglia egoista, è priva d’amore da partecipare, è ricca d’amore da godere. Dove regna egoismo la sorgente della gioia si prosciuga, la corrente della bellezza si ferma stagnante.
La teologia dell’amore riceve consistenza dalla teologia agapica. Si parla molto di clima fuorilegge, urge tornare al clima giusto, a quello creato, non a quello alterato. Entrando nell’ufficio di Gesù Maestro è in evidenza il suo primo desiderio: “Non entrare da Me se prima non ti sei fermato da tuo fratello”. Ester Hillosum, 29venne mandata in camera a gas ad Auschwitz nel 1942 perché ebrea, nel diario: “Signore, Tu non puoi aiutare noi, siamo noi che dobbiamo aiutare Te, in questo modo aiutiamo noi stessi: l’unica cosa che possiamo salvare è un pezzo di Te da salvare in noi.
Dobbiamo disseppellirti dai cuori devastati. Sembra che Tu non possa fare molto per rettificare le attuali cattive circostanze, fanno parte della nostra vita. Non chiamo in causa la tua responsabilità, sarai Tu a dichiarare responsabili noi. Nel mio cuore nasce la certezza: noi dobbiamo aiutare Te “Difendere la tua casa in noi”.
Nella civiltà dell’amore si vive la gioia, perciò la strada è sempre in costruzione.
Dove si vive e si pratica amore non ci sono titoli e titolati, ci si chiama per nome e non si fa uso di stipendi disuguali: disuguali: il necessario per tutti.
Unica cosa comandata il sorriso: “UN SANTO TRISTE E’ UN TRISTE SANTO”.

PUBBLICATO 12/06/2023 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

CONCERTI  |  LETTO 443  
Sabato concerto di Pasqua con il duo Gibboni-Dalia
Giuseppe Gibboni, vincitore nel 2021 della 56esima edizione del Premio Paganini di Genova, quarto italiano nella storia dellacompetizione violinistica più prestigiosa al mondo, e Carlotta Dalia, ...
Leggi tutto

STORIA  |  LETTO 610  
Cristo velato
Il corpo di Cristo martoriato dalla passione è ricoperto da un velo affinché i nostri occhi non vedano quelle ferite sanguinanti, profonde, crudeli che abbiamo inflitto al figlio di Dio. ...
Leggi tutto

CULTURA  |  LETTO 512  
A proposito del Collegio di Sant’Adriano: ecco cosa scrive Anselmo Lorecchio
Usa la locuzione latina “ab imis” il giornalista Anselmo Lorecchio (1843 – 1924) di Pallagorio (KR) per illustrare a mezzo stampa l’idea di riformare totalmente il Collegio di Sant' Adriano ...
Leggi tutto

OPINIONE  |  LETTO 1705  
Sogno '95
Acri è come un sogno, che ci si arrivi dalla strada della frana o dalla galleria, benvenuti nella città di Sant’Angelo, il centro si stende sonnolento fra il verde e l’azzurro del cielo che copre le s ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 2209  
Focus. Fiori e piante. Passione, formazione e innovazione
Non solo ha deciso di restare ad Acri ma Francesca Orfello ha rinnovato la sua attività che le sta dando molte soddisfazioni. Ama definirsi fiorista, un lavoro che porta avanti con passione, cura, for ...
Leggi tutto