Acqua sprecata


Flavio Sposato

Può, un paese che ha gravi problemi di disponibilità di acqua, soprattutto nei mesi estivi, sprecare quattro litri di acqua al secondo (fanno 345 metri cubi al giorno)? Peraltro gratuita? Sì, se si chiama Acri. Da quando venne scavata la galleria Salici, sulla ss 660 (per inciso, il tratto di strada Acri-Chianette che comprende la galleria, a distanza di anni dalla sua apertura, continua ad essere gestito dalla Provincia e non dall’Anas come sarebbe naturale, si saranno dimenticati di fare il passaggio di gestione?) dalla stessa, lato Acri, sgorgano quattro litri di acqua al secondo che vengono buttati nel torrente Ronzo. Possiamo continuare a sprecare quest’acqua come se niente fosse?
Non sappiamo se l’acqua sia potabile o meno, in ambedue i casi la si potrebbe proficuamente utilizzare nell’interesse della collettività; se potabile ovviamente immettendola nella rete idrica comunale, sarebbe una boccata d’ossigeno, gratuita, per un paese perennemente senz’acqua. Ma se anche l’acqua fosse non potabile un suo proficuo utilizzo pubblico sarebbe comunque possibile. Basterebbe incanalarla e raccoglierla in un piccolo bacino all’aperto all’altezza del palazzetto dello sport, i suoi usi sarebbero molteplici: Rifornimento degli elicotteri antincendio, evitando loro di percorrere sei-sette chilometri per trovare uno specchio d’acqua idoneo; Rifornimento delle autobotti dei Vigili del Fuoco e dell’antincendio boschivo, con risparmio di tempo, data l’elevata portata disponibile, e di preziosa acqua potabile dall’acquedotto comunale; Rifornimento gratuito per uso non potabile ed irriguo in estate, per il pubblico e per i privati. Tra l’altro, realizzandovi intorno un giardino pubblico, potrebbe essere un’area di svago e gioco per grandi e bambini. |
PUBBLICATO 30/08/2024 | © Riproduzione Riservata

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