Maggio, il mese della ginestra americana sulla Sila Greca


Manuel Francesco Arena

La ginestra americana, come suggerisce il suo nome è arrivata dal nuovo mondo già da qualche tempo. Specie infestante, ha difatti spodestato in alcuni luoghi la nostra ginestra comune (spartium junceum). A differenza di quest’ultima, la prima non ha il caratteristico profumo intenso che vive nell’immaginario collettivo quando si pensa a questa pianta in fiore che dà anche il titolo tra le altre ad una celebre poesia del Leopardi.
Inoltre diverse sono anche le foglioline ed il fusto, visto che la ginestra americana tende ad avere una crescita simile ad un arbusto. Essa in più si adatta facilmente e si diffonde ad un ritmo abbastanza sostenuto monopolizzando addirittura intere porzioni di terreno, tanto che nei nostri boschi è addirittura arrivata a competere con le conifere. Ma se vero è che la sua presenza massiccia può essere per certi aspetti che riguardano l’ecosistema autoctono in poche parole allarmante, da altra parte per gli amanti del paesaggio in questi periodi di maggio la fioritura della ginestra americana regala spettacoli della natura eppure effimeri che valgono la pena di esser visti. Nei nostri dintorni sulla Sila Greca, sicuramente gli scenari più belli si possono godere in località Giamberga. Attraversando la strada statale in direzione Camigliatello Silano, il viaggiatore ha l’impressione di essere immerso in un mare immenso di fiorellini gialli che sovrastano la scarpata e riempiono l’orizzonte. Altro luogo dove ammirare l’esplosione fiorita delle ginestre dall’alto, è a metà strada tra lo svincolo per Longobucco e la cima di Monte Altare. Sui tornanti che portano sulla vetta regina della Sila Greca, oltre a godere di una vista panoramica che spazia dalla Sila Grande alle montagne del Pollino, in tutto il suo splendore si possono ammirare vere e proprie chiazze gialle che tinteggiano di tanto in tanto grossa parte dell’Altopiano, specialmente in direzione nord; tuttavia per godere a pieno dei doni sensazionali che la natura ci regala non solo attraverso lo sguardo, il momento ideale per recarsi lì è al tramonto, quando il sole colora di rosso il cielo e gli uccelli danno vita agli ultimi concerti della giornata. Ma la ginestra a tutto tondo, può essere anche una risorsa. Infatti proprio l’Università della Calabria sta da tempo sperimentando l’utilizzo della stessa per creare filati con l’idea che un giorno da essa si possa ricavare il tessuto del futuro per creare capi di qualità ed alla moda del tutto sostenibili e naturali. Quindi la speranza futura che un giorno questa pianta infestante possa diventare una risorsa per tutta la Calabria, c’è tutta. |
PUBBLICATO 31/05/2025 | © Riproduzione Riservata

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