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Psc, parla l’arch. Moraci: “ci sono le premesse per farlo”

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
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Si è conclusa la due giorni, molto partecipata, sul Psc e che ha visto la partecipazione di tecnici, amministratori e studenti universitari. Presente anche, con il suo staff, l’architetto Francesca Moraci, responsabile del dipartimento di urbanistica dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, incaricato di redigere il Psc.
Architetto Moraci, la città aspetta un nuovo Psc da 30 anni. Sarà la volta buona?
Sono convinta che ci siano sia le premesse che la volontà da parte dell'Amministrazione. Il piano è obbligatorio per legge perchè definisce condizioni di salvaguardia, uso  e valorizzazione delle risorse oltre a indicare in termini di sosteniblità le trasformazioni del territorio e determinare una qualità del vivere . Per tale motivo il processo conoscitivo, di comunicazione e di partecipazione avviato, avvicina i cittadini alla costruzione del piano, a comprendere, proporre, condividere. 
Al momento si sta lavorando allo stato conoscitivo. Di cosa si tratta e quando sarà pronto?
Il quadro conoscitivo è un insieme di elaborati, studi, analisi di varie componenti,  agroforestale, geologica, paesaggistica, storico-architettonica, trasportistica, che costituiscono la base conoscitiva della complessità territoriale. E' pertanto una fase complessa che è parte integrante del piano e continua ad essere una finestra di aggiornamento continuo anche a piano ultimato. Al contempo è parte integrante dello stato dell'ambiente che compone il rapporto ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica. Credo sarà pronto per settembre.   
Il passo successivo quale sarà?
La predisposizione del Documento preliminare e del rapporto ambientale preliminare  che individuerà, quest'ultimo,  gli obiettivi di sostenibilità del piano. Seguirà  il relativo iter come previsto dalla legge, ivi compreso il passaggio in consiglio comunale fino alla  della conferenza di pianificazione. Poi si passerà all'altra fase del  Psc vero e proprio.  Il tutto entro dicembre.
Un Psc si redige con le indicazioni della politica e dei cittadini ma se dovesse decidere solo lei, cosa penserebbe per Acri?
Gli indirizzi  vengono formulati  da un consesso espressione e rappresentanza dei cittadini, ritengo che i politici, io preferisco il termine amministratori, portino le istanze della città e si assumino la  responsabilità  di ottemperare ad un affidamento ricevuto, quindi ricevono la fides da parte della città. Tra tecnici, amministratori e cittadini, ci si confronta. la procedura, oltre all'opportunità,  garantisce varie fasi e livelli di confronto e mi sembra che questa amministrazione sia partita col piede giusto. Acri è una città che sorge in un luogo stupendo tra la Sila e la valle del Crati e ha una conformazione orografica complessa e frammentata ma è proprio questa la sua particolarità. Immagino un centro storico riqualificato con servizi e viabilità, un centro urbano più funzionale con insediamenti turistici, abitazioni non grandi, poli attrattivi, un orto urbano.  
Cosa l’ha colpita di Acri?
Acri mi infonde una grande calma. il paesaggio mi avvolge e trovo riflessa questa condizione di bellezza propria anche nelle persone che ho incontrato. Disponibilità, gentilezza, cordialità.  Ci torno sempre molto volentieri, e'  un luogo in cui porterei la mia famiglia per una vacanza. Tutto sommato ha una dimensione urbana ordinata  all'impatto, rispetto ad altre realtà calabresi.  Mi sto affacciando a questa esperienza con entusiasmo e, mi creda, spesso l'urbanistica reale gli entusiasmi li fa perdere, basta pensare ai piani che restano bloccati tra una fase e l'altra per decenni mentre intanto cambia il mondo.

PUBBLICATO 07/04/2016 | © Riproduzione Riservata





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