Comune, oasi canina in regola


Angela Forte

“L’oasi canina, in località Gallice, è stata realizzata tenendo conto di tutti i vincoli e le direttive del Psr 2007-2013 – misura 226, ovvero progetto di ricostituzione del potenziale produttivo forestale ed interventi preventivi nei boschi comunali di Gallice.” E’ quanto si legge in una nota dell’Amministrazione Comunale.
“La proprietà comunale Gallice, si estende per oltre 100 ettari, la superficie interessata dal progetto finanziato dal Psr è rapportata a circa 40 ettari (superficie ragguagliata) dei 100 ettari di proprietà. Sul progetto sono state riportate tutte le particelle anche la particella 108 del foglio 29 di circa 19 ettari. L’area dell’oasi canina rappresenta solo un ettaro, nella quale la presenza di essenze legnose è piuttosto rada e le opere realizzate, tutte rimovibili, non alterano assolutamente la destinazione d’uso della stessa, secondo quanto contenuto nelle disposizioni procedurali previste dal Psr 2007-2013, articolo 3.2.4.”. L’amministrazione comunale, afferma, che l’oasi canina è a norma e non altera la destinazione d’uso dell’area, ma le disposizioni procedurali del PSR sembrano in netta contrapposizione a ciò che l’amministrazione afferma. Al punto 3.2.4 recitano: “un’operazione di investimento che ha beneficiato del contributo del PSR non può subire modifiche sostanziali che: ne alterino la natura o le condizioni di esecuzione o conferiscano un indebito vantaggio ad una impresa o a un ente pubblico”. Realizzare un oasi canina, seppur con strutture removibili non sarebbe assolutamente permesso perché, continuano le disposizioni, “non si può distogliere dall’uso indicato nella domanda approvata il bene/servizio”. L’oasi distoglierebbe, palesemente, l’uso indicato nella domanda, continuano le disposizioni “non è consentito modificare in maniera sostanziale le componenti del progetto approvato”. Anche se l’oasi ricade su un solo ettaro, dell’area PSR , la 108 del foglio 29, detta particella è area PSR e non può essere utilizzata diversamente. Inoltre, non dimentichiamo che l’oasi è gestita da un associazione che percepisce un compenso dal comune, i divieti attestanti nelle disposizioni PSR parlano di divieto a “conferire un indebito vantaggio ad una impresa o a un ente pubblico”. |
PUBBLICATO 23/12/2016 | © Riproduzione Riservata

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