Verso le elezioni. Pd spaccato. Una parte stoppa Capalbo e chiede le primarie


Roberto Saporito

Partito Democratico tutt’altro che unito in vista delle elezioni comunali di giugno. Nei giorni scorsi il direttivo della segreteria, attraverso una nota stampa, ha informato che il candidato alla carica di sindaco sarebbe stato Pino Capalbo, già capogruppo Pd al Comune ed al consiglio provinciale. Una decisione che, evidentemente, non piace ad una parte dei dem, un centinaio, che ieri ha diramato una nota inviata anche al segretario locale, Carmine Le Pera, a quelli provinciale, Luigi Guglielmelli, regionale, Ernesto Magorno e nazionale, Matteo Renzi.
Si tratta, in realtà della richiesta delle Primarie di partito per la scelta del candidato a Sindaco in base all’articolo 18 dello statuto. “Come fondatori e militanti del Pd, si legge, ci sentiamo di prendere posizione sul dibattito in corso nel nostro partito per giungere all’individuazione del candidato a Sindaco e alla scelta dei rappresentanti in seno all’Amministrazione del nostro paese. Il Pd in questi anni ha conosciuto una spaccatura profonda ma innaturale determinata più da contigenze e personalismi che da vere divergenze di carattere programmatico. Per questo siamo convinti che sia necessario superare quella fase e aprire una stagione nuova. Le sfide che attendono Acri sono cosi grandi che per affrontarle c’è bisogno delle risorse di più intelligenze e di tanto impegno di tutto il partito nonché della partecipazione attiva di tanti cittadini, tutto il contrario della tentazione di chiudere in gruppi ristretti animati solo da piccoli interessi personali. Sono ormai sette anni che il Pd locale è tenuto nell’immobilismo più totale, niente assemblee degli iscritti e direttivi di circolo circoscritti di fatto a quattro o cinque elementi della segreteria la quale, peraltro, si è macchiata del grave crimine di evitare ogni azione politica che potesse allargare la gestione del partito. Convinti che un partito come il nostro debba unire e non dividere, riteniamo, in accordo con la filosofia ispiratrice del Pd che le Primarie siano l’unico strumento di scelta democratica e di partecipazione e che è nel dna del partito. Di fronte alla chiusura evidente dell’attuale quadro dirigenziale, arroccato nella presunzione di evitare le Primarie in base a un computo di numero di tessere che li vedrebbe favoriti, ci appelliamo all’autorevolezza dei nostri dirigenti nazionali, regionali e provinciali, affinché possa prevalere il buon senso e si mettano da parte personalismi e mire particolari. Siamo, altresì, convinti che soffocare la discussione sui programmi e sull’organigramma per pura ambizione personale possa solo portare alla sconfitta del centro-sinistra. Con questa nota vogliamo, in definitiva, lanciare un grido forte e chiaro a chi di dovere per riportare gli spazi democratici necessari all’interno del Pd. Se gli angoli non dovessero essere smussati, attraverso una discussione franca, libera e senza diktat da parte di qualcuno, chiediamo l’immediato svolgimento delle Primarie di centro-sinistra, contemporaneamente riteniamo necessaria la stesura di un documento ufficiale che obbligherà tutti i partecipanti alle Primarie all’entrata in lista a supporto del centro-sinistra e del candidato a sindaco. Se qualcuno, invece, pensa di soffocare un tal percorso col gioco dei pacchetti delle tessere e delle clientele, allora ognuno vada per la propria strada e non saremo certo noi a dover essere accusati di sabotaggio e della sicura sconfitta del centro-sinistra. Essendo comunque convinti che la filosofia del liberi tutti finirebbe per nuocere seriamente a un progetto di crescita e rilancio del partito, siamo sicuri che il nostro appello non resterà inascoltato.” C’è da dire, però, che la nota della segreteria Pd, rimandava il tutto all’Assemblea prevista per il 3 marzo dove conterranno numeri, proposte e contenuti. |
PUBBLICATO 14/02/2017 | © Riproduzione Riservata

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