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Verso la santificazione. Chi era e cosa ha fatto Sant’Angelo d’Acri

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
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La data, tanto attesa, è stata finalmente annunciata ieri mattina da Papa Francesco nel corso del Concistoro.
Il Beato Angelo sarà proclamato Santo domenica 15 ottobre ed il Santo Padre lo comunicherà nel corso dell’Angelus. Una grande gioia per la chiesa calabrese, per i frati cappuccini e per la comunità acrese.
Il processo di santificazione ebbe un’accelerazione nello scorso mese di dicembre quando la Quinta Commissione, quella medica e ultima, diede il parere favorevole riguardo il miracolo per intercessione del Beato Angelo.
Era il 15 dicembre ma tutto ha inizio nel marzo del 2010 quando, a causa di un grave incidente, il giovane Salvatore Palumbo rimane ferito gravemente.
I medici che lo visitano definiscono le sue condizioni drammatiche. “Solo un miracolo può salvarlo”, dicono ai familiari che decidono di rivolgersi ai Frati cappuccini per ricevere una reliquia del Beato.
Dopo pochi giorni, Salvatore comincia a dare segnali di ripresa e le immagini che i macchinari proiettano sullo schermo, non sono più piatte.
Il giovane migliora giorno dopo giorno ed esce dallo stato di irreversibilità. I medici gridano al miracolo. Ora Salvatore sta bene.
Luca Antonio Falcone
nasce ad Acri il 19 ottobre 1669. A 19 anni entra in convento ma poco dopo tempo ritorna a casa per poi rientrare definitivamente tra i Frati, nel Convento di Belvedere Marittimo, ed indossare l’abito nel 1691 con il nome di Frate Angelo.
Seguace di San Francesco d’Assisi, diventa il grande missionario dell'Italia meridionale e lo sarà per quasi quarant'anni, rifugge da cariche pubbliche e possiede i doni delle estasi, delle profezie e delle guarigioni miracolose e si schiera dalla parte dei deboli contro gli abusi e le prepotenze dei potenti, castiga la corruzione e denuncia con passione e accanimento le ingiustizie sociali. V
ive nella massima povertà, carità e purezza.
Muore ad Acri il 30 ottobre 1739. Viene proclamato Beato da Papa Leone XII° nel 1825.
Ogni anno il 30 ottobre viene ricordata la sua figura attraverso una festa solenne fatta da sante messe e fiera imponente che catturano l’attenzione di numerosi fedeli provenienti dall’intera regione.
Le sue ossa, ricomposte, sono custodite all’interno dell’urna bronzea nell’ampia Basilica voluta da Padre Giacinto Osso di Belmonte e realizzata nel 1893.
Accanto ad essa sono presenti il Convento dei Frati cappuccini, il museo, che custodisce alcune reliquie del neo Santo, la cella, dove soleva riunirsi in preghiera e la casa cappella.
Ieri mattina, dopo l’annuncio, le campane della Basilica hanno suonato a festa.
L’appuntamento è per il 15 ottobre quando San Pietro sarà invasa da migliaia di fedeli acresi.
Nei prossimi giorni i Frati cappuccini metteranno in moto la macchina organizzativa.
Previsti bus ed auto al seguito per il grande evento.



PUBBLICATO 21/04/2017 | © Riproduzione Riservata



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