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Approvato per un voto l'assestamento di bilancio.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E' passato, dopo circa sette ore di discussione, l'assestamento di bilancio nel consiglio comunale di Acri.
Undici i voti a favore, dieci i contrari. Prima di affrontare l'argomento, le assise comunali hanno fornito la loro solidarietà agli operai idraulico-forestali che sono in agitazione per il taglio nella nuova finanziaria dei 160 milioni di euro necessari per il prosieguo delle loro attività. Alla fine della riunione, il consiglio comunale ha votato in tal senso un ordine del giorno all'unanimità, da inviare al consiglio dei ministri e alla Regione Calabria.
Quella di venerdì scorso è stata la cartina di tornasole di una pagina discutibile della storia politica acrese.
Questo consiglio comunale non ha quasi mai affrontato, nel corso di questi quattro anni e mezzo, con serenità un'analisi politica e una autentica dialettica tra le forze in esso presenti, ma venerdì si è davvero toccato il fondo.
L'unico modo in cui le due coalizioni ormai riescono a entrare in contatto è un duro scontro verbale, assolutamente inaudito per quello che dovrebbe essere il luogo istituzionale nel quale operare la sintesi politica delle posizioni in campo.
Eloquente, in tal senso, il commento, fatto in sede di dichiarazione di voto, del capogruppo consiliare di Rinascita Democratica Popolare, nonchè segretario cittadino dell'Udc, Raffaele De Vincenti: "Siamo riusciti a trasformare questo consiglio comunale in una bettola".
E qui le responsabilità sono bipartisan. Davvero poco, al di là degli slogan tipici di una campagna elettorale alle porte, da riferire nel merito dell'assestamento di bilancio.
Considerato che il consiglio comunale viene convocato solo quando c'è da votare qualcosa, spesso si approfitta delle discussioni sul bilancio per affrontare questioni politiche, si fa per dire, di più ampia portata.
Venerdì, da questa prospettiva, è nandato in scena il solito refrain. La maggioranza di centro-destra ha difeso a spada tratta il proprio operato, mentre le opposizioni di centrosinistra l'hanno definito fallimentare. In realtà, volendo proprio spaccare il capello in quattro, un dato politico ci sarebbe.
Francesco Viteritti, eletto nel Ccd e confluito in un primo momento nell'Udc, dopo aver abbandonato la maggioranza per aderire al movimento civico "Acri nostra", è ritornato sui suoi passi. E' rientrato nella maggioranza e, con disinvoltura, è riuscito a definire epocale l'operato di questa giunta comunale, solo quindici quindici giorni dopo averlo aspramente criticato. Di colpo sono stati cancellati cinque mesi, nei quali Viteritti ha aderito ad "Acri nostra", con la quale è in rotta, e dalla quale oggi prende le distanze. Anche questo è il segno di un malessere politico che pervade l'intera legislatura.
Oltre all'assestamento di bilancio e all'ordine del giorno sui forestali, il consiglio comunale ha votato, all'unanimità, l'integrazione del programma annuale di opere pubbliche, nel quale viene inserita anche la realizzazione della nuova caserma dei carabinieri.

PUBBLICATO 12/12/2004

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