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I fatti di Siena. Le verità …

Tommaso Spinelli
Foto © Acri In Rete
Gentile signor Morrone, dopo aver letto il suo articolo pubblicato su questo sito, mi permetto di intervenire sugli ormai noti fatti di Siena, da semplice cittadino che guarda con preoccupazione agli eventi di questo nostro Paese.
Vorrei solo ribadire alcuni concetti che nel nostro Stato sembrano essere ormai definitivamente smarriti. Perché il nostro è uno Stato laico, lo ricorda questo? Sono certo di sì, eppure quando qualcuno prova ad affermarlo si grida subito allo scandalo. In fondo i ragazzi e le ragazze che hanno contestato l'onnipresente Ruini non hanno fatto altro che ribadire - forse in modo non proprio ortodosso - tale concetto. Lei parla di "aggressione" nei confronti del “povero” (povero?!?) Ruini per le grida e i fischi, ma mi spiega quale altro modo avevano questi individui di farsi sentire? Parliamo di persone che sicuramente non godono delle possibilità mediatiche sulle quali può invece costantemente fare affidamento Ruini; il quale, da politico consumato quale in effetti egli è, non può realmente ritenere che gli siano dovuti particolari privilegi, ma è giusto che accetti anche le contestazioni che questo suo ruolo – che peraltro ricopre indebitamente – può portare.
E a proposito del tema specifico affrontato a Siena: lo sa lei che sono 17 i paesi europei che riconoscono legalmente i PACS? E che la chiesa cattolica si permette di lanciare strali, di parlare di attacco alla famiglia quando nello stesso tempo chiude vergognosamente gli occhi sui tanti casi di pedofilia di cui molti dei suoi “degni” rappresentanti sono stati accusati? Ma non è questa la sede per affrontare un argomento che ci porterebbe troppo lontano.
Il problema è che l'ingerenza della CEI negli affari di Stato italiani è del tutto indebita. La chiesa cattolica dovrebbe smetterla una buona volta di fare politica, come è avvenuto anche in occasione del referendum sulla procreazione assistita, quando ogni pulpito di ogni chiesa si è trasformato in un vergognoso megafono politico, quando ben altra dovrebbe essere la sua funzione. Che ne dice lei se i preti ricominciassero a occuparsi della cura delle anime e lasciassero alle coscienze dei singoli individui e alle decisioni dei legislatori le questioni riguardanti la famiglia e non solo? Ma già, dimenticavo che viviamo in uno Stato che si definisce laico ma che stenta ad esserlo nella pratica quotidiana, visto che la maggiora parte dei nostri rappresentati politici - tanto della destra quanto della cosiddetta sinistra - sono asserviti alle gerarchie religiose.
Un esempio? Tra i diversi e discutibili punti della finanziara c'è anche quello di togliere emendare sollevare dal pagamento dell'ICI numerosi edifici di proprietà vaticana. Di certo lo si vuole fare perché il "povero" Ruini ha molte più difficoltà di un operaio semplice nell'affrontare tali spese...

Distinti saluti.

PUBBLICATO 13/10/2005

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