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Un libro per scoprire la filosofia di Leibniz.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
È stato appena pubblicato da Rubettino "Dal movimento alla forza. Leibniz: l'infinitesimo tra logica e metafisica", di Raffaele Cirino.
È un libro per chi mastica filosofia, o per chiunque maneggi con disinvoltura i rudimenti dell'universo filosofico. Cirino, che vive ad Acri, è un allievo del Professor Franco Crespini e collabora con l'Università della Calabria.
Dottore di Ricerca in "Teoria e storia della storiografia filosofica" e collaboratore della cattedra di "Storia della filosofia moderna", di cui è titolare la Professoressa Giuliana Mocchi, Raffaele Cirino è alla sua pubblicazione.
E chi lo conosce se ne domanda il perché, considerato che potrebbe scrivere un libro all'anno.
Il motivo lo svela chi il libro lo ha già letto, e ne un giudizio entusiasta.
L'autore comunque ha al suo attivo numerosi articoli apparse su riviste scientifiche . il testo è stato pubblicato con i contributi del Dipartimento di Filosofia dell'Università della Calabria e della Provincia di Cosenza.
"Il motivo principale - ha scritto Cirino nella prefazione - che ha sollecitato tale studio, è stato il tentativo di riabilitare, in qualche modo, la portata soprattutto metodologico-speculativo, oltre che matematica, del calcolo infinitesimale all'interno del sistema filosofico di Leibniz. Una forma di matematica costantemente sottovalutata dall'indagine storiografica e teorica, che potrebbe spalancare, da un'angolazione piuttosto particolare, nuovi orizzonti all'interpretazione e rivalutazione della complessa riflessione.
Proprio la particolarità di tale propspettiva ermeneutica ha indotto a prendere le mosse dalla vigorosa ripresa dell'interesse per il pensatore tedesco, verificatosi all'inizio del secolo scorso. Due le cause che hanno spinto a ritornare alle origini della cosiddetta "rinascita storiografica" leibniziana: la prima, a conferma della pregnanza teorica dell'infinitesimo , è stata quella di ridare fiato all'analisi infinitesimale, lavorando all'interno dell'ambito logico-interpretativo, oggettivamente il più distante dai concetti strutturanti la nuova forma matematica (…)
La seconda ragione è un vero e proprio esperimento teorico-storiografico: verificare come nel medesimo micro-periodo storico della "rinascita", e particolarmente all'interno del medesimo ambito speculativo, vi fossero delle sottili differenze interpretative che, in crescendo, hanno fatto implicitamente da risonanza al rivoluzionario "metodo" infinitesimale
."

PUBBLICATO 21/9/2006

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