La nascita della nuova giunta della comunità montana "Destra Crati", guidata da Gennaro Nicoletti, si porta dietro una scia di polemiche interne alla maggioranza di centrosinistra. Ieri è stato il consigliere dei Ds Francesco Panebianco, di Tarsia, a indirizzare strali polemici al neonato esecutivo.
"Con la riunione di venerdì scorso e la formazione della nuova giunta - spiega Panebianco -, la comunità montana "Destra Crati" torna indietro di vent'anni. Innanzitutto occorre dire che la composizione dell'esecutivo mortifica il territorio, considerato che vi sono diversi Comuni che sono stati estromessi da questo autentico accordo di potere. Acri, ad esempio, ha una rappresentanza che non aveva mai avuto in passato, a scapito di altre zone. Vi è poi - continua Panebianco - un aspetto politico non trascurabile. La nuova giunta infatti, pur di ottenere la maggioranza, è stata costretta ad appoggiarsi a un gruppo misto che definire di centrosinistra sarebbe un insulto. Questa tutto è tranne che una maggioranza espressione di una coalizione unita e di centrosinistra.
Ha inoltre un forte impatto politico anche il metodo attraverso cui è nato l'esecutivo.
Infatti, ben cinque consiglieri su undici dei Democratici di Sinistra hanno deciso di non partecipare alla votazione, considerato che invano abbiamo richiesto il rinvio. Ciò significa che questo esecutivo non rappresenta circa la metà del gruppo di Ds. Abbiamo già portato il problema all'attenzione sia della Federazione cosentina del partito che del segretario regionale. Quello che è accaduto è inaudito e non lo accettiamo. Questa nuova giunta è nata unicamente sulla base di un accordo di organigramma, mentre di programmi non si è affatto parlato".