L’impegno e il lavoro certosino dell’assessore al bilancio, nonché vice sindaco, Mario Bonacci, potrebbero non bastare. Le finanze municipali sono gravemente malate ed è difficile trovare la medicina giusta.
Il dato è di dominio pubblico anche se da palazzo Gencarelli, naturalmente, sdrammatizzano.
La situazione è, in realtà, catastrofica, provocata da una dissennata gestione delle risorse economiche che si trascina da qualche anno e dalla mancanza di trasferimenti.
I debiti fuori bilancio ammonterebbero a circa un milione e mezzo di euro ma più di uno giura che potrebbero aumentare ancora nel giro di qualche mese.
Forti preoccupazioni traspaiono tra semplici cittadini, fornitori e liberi professionisti che da oltre un anno attendono di incassare quanto dovuto per le loro prestazioni.
“Non c’è liquidità, tornate un’altra volta” sono costretti ad affermare i dipendenti della banca Medio Crati cui è affidata la gestione della tesoreria comunale.
Sul comune, quindi, sarebbe cresciuta a dismisura l’ombra del dissesto finanziario.
L’ufficialità non c’è ma è chiaro che nessuno dell’esecutivo guidato dal diessino Coschignano ha il coraggio di ammetterlo. Qualcosa di più se ne saprà entro la fine del mese quando il consiglio comunale sarà chiamato a discutere, ed eventualmente, approvare gli equilibri di bilancio.
In quella occasione si saprà se vi è pareggio tra entrate ed uscite e se quanto scritto nel bilancio di previsione è stato rispettato. Di sicuro c’è che qualcosa non è andata per il verso giusto e che l’assessore al ramo Bonacci potrebbe pagare cara la decisione di non aver dichiarato, nel 2005 al momento dell’insediamento della nuova giunta, i debiti lasciati dal precedente governo di centro destra.
Una cortesia che è diventato un pericoloso boomerang per l’amministrazione comunale di centro sinistra.
Il consiglio comunale sugli equilibri di bilancio darà, inoltre, la possibilità di sapere se vi sono state o meno anticipazioni di cassa, che in caso positivo rappresentano un brutto segnale, e se le entrate previste nel bilancio di previsione sono effettivamente state incassate.
Nel documento finanziario il comune, per cercare di reperire fondi ed evitare l’aumento della tasse, aveva puntato sul condono tributario e sulla vendita di un’area demaniale, il bosco di Pietramorella. Entrambi avrebbero dovuto garantire un milione e mezzo di euro.
Bonacci, naturalmente, non accetta le critiche e definisce lo strumento finanziario da lui redatto “straordinario nell’ordinario perché pur in presenza di una congiuntura economica che penalizza le piccole realtà, di un patto di stabilità rigidissimo e di una diminuzione dei trasferimenti nel campo dell’Irpef si è riusciti a non aumentare le tasse.”
Sui debiti fuori bilancio afferma che “qualcuno vuole far passare una normale mancanza di cassa come debiti ma in consiglio spiegherò meglio quali sono i veri nodi finanziari e chi li ha provocati.”