Ma chi è questo sig. Levote?
Diego Enzo Gaccione
Non pensavo che l' opinione di un semplice simpatizzante sconvolgesse la coscienza di alcuni, che pensano d'essere i potenti, ma in fondo hanno solo paura di ammettere, come diceva Ernesto Guevara prima di essere ucciso, "la loro triste menzogna". Innanzitutto sig. Levote non c'è alcun bisogno che lei mi ricordi chi sono, a chi appartengo e da chi discendo. Penso proprio che tutti sappiano benissimo chi è il Dott. Diego Enzo Gaccione. In merito al comunicato stampa volevo fare alcune precisazioni al sig. Levote, in quanto avrebbe dovuto essere proprio lei ad avere contezza di ciò che dichiara, prima di esternare un qualcosa che neanche le appartiene, e avrebbe dovuto avere l'accortezza di documentarsi, con i componenti del partito della sez. di Acri, prima di scrivere ciò che qualcun'altro non ha avuto il coraggio di fare, perché privo di fondamento. Inoltre prego gentilmente il sig. Levote che smentisca e ritiri al più presto le scuse che si è permesso di fare al posto mio, anche perché nessuno le ha dato la facoltà di farlo. A differenza di altri non voglio che alcuno parli per me, se ho qualcosa da dire lo dico IO e basta. Devo ammettere che tutto ciò che ha scritto il sig. Levote è fastidiosamente irritante, manca di concretezza, è campato in aria, ma io ripeto, chi è il sig. Levote? Chi è questa persona che si permettere di infamare il buon nome della mia famiglia dichiarando che, l'affitto pagato regolarmente ogni mese dal dott. Gabriele lo intascava la famiglia Gaccione? Incosciente e presuntuoso cronista di ciò che è fuori dal suo raggio. E poi attenzione a quello che si legge sig. Levote io non ho rivendicato nessuna poltrona, ho solo condannato i modi sorprendentemente incivili della rimozione del Dott. Gabriele da assessore. Posso tranquillamente dare un opinione (cosa che lei non si può permettere di fare) in quanto ero presente alla vicenda del giorno 24 settembre 2007 quando vidi sorpreso e anche un po' scosso il dott. Gabriele arrivare al consiglio comunale ed i dirigenti di partito evitare il suo sguardo ed il suo saluto perché colpevoli di quello che stava accadendo. È grande comunque la curiosità dell'intera cittadinanza acrese, sapere il motivo di questa fantomatica "strategia politica" decisa dalla "direzione" del partito dei comunisti di Acri ma questo ormai è diventato superfluo vero sig. Levote? Ancora il sig. Levote nel comunicato stampa, effettivamente, dice una cosa sacrosanta "chiunque si professi comunista da tale deve comportarsi , portando le proprie istanze all' interno degli organismi preposti e lì, eventualmente, far valere le proprie ragioni" dogma inopinabile per natura stessa, di un partito comunista e anche di una società democratica, che purtroppo non trova riscontro nel paese di Acri, e questo è un dato certo, sotto gli occhi di tutti purtroppo. Io non intendo impartire lezioni di etica o di morale, ma penso che le situazioni poco chiare, sia giusto discuterle (cosa che non fa questo partito ad Acri). Da statuto infatti, è chiaramente specificato che, le decisioni del partito devono essere prese in seno alle assemblee di sezione, convocando ogni singolo membro dirigente regolarmente eletto in sede congressuale. Se poi vogliamo parlare di regolamento, non è previsto alcun punto che dica che ogni compagno ha la possibilità di ricoprire più cariche per il partito stesso, o per una strana situazione, ancora a mio avviso più ridicola, si può parlare di cariche ricoperte in più partiti! Spero che questo il sig. Levote ancora non lo sa, o forse non lo vuole sapere! Che gran bella mossa furba rispondere al mio articolo per attaccare altre persone, (utilizzo furba per non cadere a certi livelli), ma questo non sta a me precisarlo, penso che se ne avranno mai l'opportunità lo faranno nelle sedi opportune e a questo punto anche sconosciute, in quanto mi è giunta voce che la sede del partito sia cambiata e solo pochi dirigenti sappiano dove si trovi. In merito alle precisazioni di appartenenza e militanza comunista, che lei ha anche ricordato "senza se e senza ma", con la bella espressione di Mauro Scoccimarro ( che onestamente disconoscevo l'esistenza ), dovremmo stare molto più accorti nel riconoscere, in coloro che passano, i comunisti. Per quel che mi riguarda ad Acri conosco, e anche molto bene, un solo e unico vero comunista e galantuomo, che da 51 anni non ha mai tradito la sua bandiera, a differenza di molti altri che fino a qualche anno fa appartenevano alla democrazia cristiana poi ai socialisti poi ai democratici di sinistra poi alla pigna ( o almeno in alcuni casi hanno provato a farne parte ) successivamente ulivo e chi più ne ha più ne metta. Allorché quando passa uno di questi nuovi comunisti la gente non dice nulla, è solo molto confusa Per quanto riguarda il mio deferimento sig. Levote, la questione non mi tange, in quanto già tempo fa avevo espressamente parlato con il vecchio segretario ammettendogli che, sarei stato sempre comunista, ma per il momento non intendevo tesserarmi. "C'è del marcio nel regno di Danimarca" mi permetto di usare un aforisma shakespeariano per far intendere ciò che da tempo si è creato all'interno del partito dei comunisti italiani di Acri, mai situazione più Amletica, ricca intrecci e ipocrisie lontane dalla realtà di un partito comunista. Mi sa che di comunista è rimasto solo il nome. |
PUBBLICATO 8/10/2007
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