Comunicato Stampa Letto 1479  |    Stampa articolo

L’UDC e l’insofferenza verso il contraddittorio ovvero “se la cantano e se la suonano”.

Democratici di Sinistra - Acri
Foto © Acri In Rete
Il 20 ottobre, ad Acri, si è tenuto un dibattito tutto interno all'Udc, dal titolo: "Infrastrutture ad Acri: verità, menzogne ed acrobazie politiche".
Ne scriviamo non per rendicontarne, visto che si è trattata di una riunione tutta interna agli amici del Sen. Trematerra, ma per rimarcare un dato curioso: gli unici interlocutori sono stati i componenti stessi del partito, con un'unica eccezione, rappresentata dall'On. Feraudo, di Idv.
Ci sembra singolare il metodo: un dibattito in cui gli unici a parlare sono quelli che la pensano alla stesso modo.
L'omologazione del pensiero sembra essere una prerogativa di alcuni ambienti, nei quali non pare ci sia spazio per il dissenso e le opinioni divergenti.
Dal singolare si passa al paradossale quando si prova ad analizzare i contenuti di alcuni interventi.
Cominciamo con l'On. Feraudo: il suo intervento è stato interessante, in quanto è iniziato con una premessa, in cui sostiene di avere condiviso il progetto della SS660, e finisce poi con l'attribuirne il merito al centro-destra, che, come è noto, ha fatto di tutto per avversare quel progetto.
Solo grazie all'impegno del presidente della Provincia, dell'Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Luigi Incarnato, e dell'attuale amministrazione comunale è stato possibile utilizzare i fondi a disposizione.
L'On. Feraudo dimentica che, se la Provincia non si fosse costituita ente appaltatore, non sarebbe stato possibile utilizzare i fondi entro il 31 dicembre 2006.
Interessantissimo è un passo dell'intervento di Feraudo , che vi proponiamo virgolettato perché servirà agli acresi a chiarirsi meglio le idee: "Italia dei Valori è un partito che non sta né a destra, né al centro e né a sinistra, ma sta con chi ci vuole stare.
Nel centrosinistra abbiamo diminuito i nostri consensi, nel centro - destra i nostri consensi sono lievitati
".
Apprendiamo con stupore che IdV ha deciso di cambiare casacca e trovare una nuova collocazione.
Sarebbe interessante conoscere l'opinione dell'On. Di Pietro (attuale Ministro del Governo Prodi) su questo nuovo trasformismo; quanto a quella degli acresi, crediamo sia nota già da tempo.
L'intervento del Sen. Trematerra è stato per la verità più incentrato su un dramma tutto interno al centro-destra, cioè i pessimi rapporti con Forza Italia, arrivando a definire alcuni dei loro esponenti come "nei maligni". Sul tema del dibattito solo una velata minaccia: "chiederò una commissione che venga a verificare il perché del progetto della galleria e farò anche qualche interrogazione sulla Sibari-Sila".
Attendiamo con serenità che il Sen. Trematerra ci dia la possibilità di dimostrare pubblicamente, e per l'ennesima volta, la validità delle nostre scelte.
Siamo di fronte a l'ennesima occasione persa da parte dell'Udc.
In crisi di consensi e di credibilità, come non era mai successo negli ultimi anni, anziché dimostrare la validità delle proprie tesi in un contraddittorio ha preferito una strada che non paga in politica, quella del monologo.
Si sono parlati addosso, rimarcando, nei fatti, un isolamento dal quale non usciranno facilmente, perlomeno non potranno ricevere aiuto da chi si trova, oggi, in una situazione non facile in termini di credibilità.
Un tema così interessante e "vitale" per Acri avrebbe imposto una tavola rotonda nella quale si sarebbero potute esporre ai cittadini diverse idee a confronto.
Ci sorge il fondato sospetto che i dirigenti Udc siano stati assaliti dal terrore che i loro progetti avrebbero rischiato di non reggere se messi seriamente a confronto, ad esempio, con le scelte dell'attuale amministrazione comunale.
Meglio, pertanto, non correre rischi ed avviare una pseudodiscussione senza contraddittorio: è meno pericoloso.
In definitiva, più che di un dibattito, si è trattato di un processo ad una strategia che si è rivelata vincente.
I processi dell'Udc sono famosi per una caratteristica fondamentale: la sentenza spesso precede il dibattimento e lo determina.
Restiamo convinti che le grandi trasformazioni in atto in questi mesi riguardano la nostra città nella sua interezza; la consapevolezza di ciò ci porta ad essere moralmente apolidi e a pretendere serietà e rigore in certe iniziative.

PUBBLICATO 23/10/2007

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