Comunicato Stampa Letto 1461  |    Stampa articolo

Amministrazione comunale: un fallimento amministrativo e politico.

Maurizio Feraudo
Foto © Acri In Rete
L'incapacità di saper controbattere alla polemica politica con argomentazioni compiute e concrete denota essa sola la scarsa inclinazione dei nostri amministratori comunali al dialogo e al confronto. Il loro fallimento, totale, lo si coglie già dalla intolleranza verso la critica politica alla quale sanno rispondere, a conferma di uno stile ormai consolidato (quello si vergognoso e rozzo!), con la menzogna e gli insulti.
Probabilmente sarà una genetica predisposizione verso un metodo e uno stile che finiscono inevitabilmente col mortificare la verità e con essa il dialogo e la democrazia. Ma non è consentito a nessuno, e ancor di più a chi governa, tentare di coprire le sue inefficienze discreditando gli altri.
A sfidarvi sono io, e lo faccio con la schiena diritta, reo tuttavia di aver determinato, con il consenso che l'Italia dei Valori ha conquistato alla competizione elettorale amministrativa, la vostra vittoria, la quale ha segnato - è convinzione diffusa e palpabile - l'inizio di un declino politico e amministrativo che non ha precedenti nella storia del nostro comune. Basterebbe il fatto che un partito che vi ha consentito di diventare forza di governo sia stato escluso dalla coalizione per affermare che avete fallito. Se non fosse stato per i nostri voti, per essere chiaro, non avremmo mai avuto un sindaco che non ha tardato a rivelarsi non solo ingrato verso chi ne ha determinato la sua elezione ma soprattutto irrispettoso della massima assise comunale. E non si può sostenere il contrario visto che è capitato che ai lavori del consiglio abbia preferito "un bicchiere di vino e la minestrina". Ma, come ho già detto, è una mera questione di stile. Se non una questione di etica. Dica, il sindaco, quante e in quali occasioni ha coinvolto il consigliere regionale espressione della maggioranza eletto ad Acri. Abbia l'onestà di farlo con lealtà e, se ne è capace, con autocritica. Solo chi ha un'indole politicamente vile può sputare veleno e accusare, finanche per fatti risalenti al 2001, chi è stato artatamente estromesso da ogni iniziativa e da ogni attività. Ma per chi ha la presunzione di essere egli la "Storia dei nostri tempi" è cosa normale.
Andiamo avanti. Parliamo di fallimento. Anzitutto quello politico. Ditemi voi se non ha fallito un sindaco che in pochi mesi è stato capace di smembrare la coalizione che lo ha eletto e a sgretolare - è questo un altro primato - il suo stesso partito di appartenenza. Ditemi voi se non ha fallito un'amministrazione senza maggioranza consiliare che non ha mancato, pur di mantenersi a galla, di raccattare qualche voto di astensione da chi è stato eletto nelle fila del centrodestra. Ditemi voi se non ha fallito un'amministrazione le cui scelte vengono bocciate dagli stessi partiti che la sostengono, e mi riferisco al caso "ascensore di Viale Calamo".
Non solo siete falliti, ma siete in una condizione di coma irreversibile!
Il fatto grave è che nemmeno ve ne accorgete!!!
Il fallimento amministrativo? Ma dai, non prendiamoci in giro. Chiedetelo a tutti coloro che sono vostri creditori e che rischiano il dissesto perchè non percepiscono più nemmeno un centesimo. Chiedetelo ai tanti avvocati che ogni giorno vi notificano centinaia di atti. Chiedetelo a chi ogni giorno si imbatte negli immondezzai che danno il benvenuto a chi, da qualsiasi direzione, arriva ad Acri. Chiedetelo a chi ritiene che l'ascensore comunale sia un obbrobrio. Chiedetelo a chi è ancora in attesa del rendiconto sulla fallimentare AnphiteAcri 2007. Chiedetelo a chi era convinto che i fondi per la Sibari-Sila sarebbero stati utilizzati per il tratto Acri - S. Demetrio, così come concordato alla presenza del sottoscritto e degli altri rappresentanti istituzionali sovracomunali, e di colpo si è ritrovato con una scelta che mortifica Acri e il suo territorio. Chiedetelo al primo che incontrate per strada. Ma se il giudizio dovesse essere prevalentemente negativo abbiate la compiacenza e la dignità di rimettere il mandato ai cittadini per scegliersi il governo che vogliono.
State tirando a campare convinti che l'avvio dei lavori delle grandi strade possa risolvere i vostri problemi. Ma non è cosi. Non solo e non tanto perché non potete attribuirvi alcun merito, quanto per il fatto che avete "svenduto" quello che gli altri avevano conquistato. E il tratto stradale "S. Demetrio - Calamia" ne è inconfutabile dimostrazione.
P.S. La prossima volta abbiate almeno il coraggio di firmarvi piuttosto che nascondervi ancora una volta dietro un semplice ma ambiguo "amministrazione comunale."

PUBBLICATO 6/11/2007

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