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Italia, Italia! Di terra bella uguale non ce n'è!

Gianluca Le Pera
Foto © Acri In Rete
Le sorti dell'Italia rappresentano quasi un genere letterario da molto prima che si realizzasse l' unità della Penisola. Da Dante a Petrarca, da Leopardi a Manzoni è un susseguirsi di appassionate strofe: da "Ahi serva Italia, di dolore ostello" a "Italia mia, benché ' l parlar sia indarno", da "O patria mia, vedo le mura e gli archi / e le colonne, ma la gloria non vedo" fino alla breve speranza di "O giornate del nostro riscatto!": è tutto un disperato anelito alla realizzazione della nazione lacerata. Anelito, peraltro, sofferto da minoranze che sognavano una patria dato che la maggioranza della popolazione, in gran parte analfabeta e sommersa nel duro lavoro dei campi, si riconosceva nel cinico motto seicentesco "Franza o Spagna, purché se magna".
Sul finire del '700 anche tra i contadini e gli artigiani si risvegliò il sentimento nazionale e grazie a ciò si susseguirono moti patriottici che passando per le guerre di Indipendenza portarono alla nascita di uno Stato libero ed unito chiamato Italia. Di fondamentale importanza per la nascita di una nazione libera e democratica sicuramente sono stati alcuni valori fondamentali come: la Libertà, intesa come liberazione dall'oppressione dello straniero, simbolo dell'unione tra i cittadini di uno Stato prossimo a nascere; la Patria, che diviene significato di territorio sul quale e per il quale combattere anche sacrificando la propria vita; la Nazione, parola che esprime concetti simili a quelli espressi da Patria, ma esula dai confini territoriali e assume una valenza ultra-territoriale; la Democrazia, intesa come comunione dei cittadini in uno Stato unitario che riconosce a ciascuno i propri valori; la Gioventù, perché essere giovani significava essere pronti a sfidare il destino o la morte per cacciare i tiranni.
La nostra giovane storia è stata caratterizzata da anni in cui il concetto di unità e di nazione si è trasformato anche in una forma esasperata di nazionalismo che portò al peggior ventennio della nostra giovane storia, ventennio in cui la dittatura fascista cercò di annientare i sentimenti di libertà degli italiani. L'Italia nel rialzarsi da questa terribile dittatura fu ricostruita e migliorata; questi miglioramenti sono dovuti al grande sforzo di grandi uomini che hanno avuto il coraggio di far diventare il nostro paese democratico e repubblicano. La giovane repubblica, fu molto in difficoltà anche nei periodi del terrorismo estremista e delle mafie che hanno cercato di distruggere la nostra libertà ma, grazie al sacrificio e all'azione di grandi italiani come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l'Italia ne uscì incolume. Infine negli ultimi 15 di questi 150 anni, si è cercato di demolire l'Italia, attraverso opere di distruzione come le continue denigrazioni della Costituzione, delle Istituzioni, delle leggi e del sentimento di unità.
Nei prossimi anni bisogna rialzarsi da questa passiva e triste situazione attuale, pur sapendo che rialzarsi non è facile, ma è molto meglio che morire o peggio ancora rimanere indifferenti. Bisogna rialzarsi non solo per chi vive in questi anni e per chi vivrà negli anni futuri, ma anche per chi nel 1861 ha sacrificato la propria giovane vita per dei valori ancora attuali e anche per i padri costituenti che, con il loro spirito e la loro operosità, ci hanno lasciato un' importante e vitale creatura come la Costituzione.
Noi italiani siamo un popolo orgoglioso e forte, ancorato ad una meravigliosa storia; per questo sicuramente ci rialzeremo e ritorneremo un paese coeso che innalza orgogliosamente il tricolore.

PUBBLICATO 15/03/2011

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