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Caso punto nascita Sel e Idv all'attacco: «Un grave scippo».

Rosanna Caravetta
Foto © Acri In Rete
Ospedale e chiusura del punto nascita cittadino continuano ad essere i dictat di un confronto politico e non solo che da quel primo maggio non accenna a voler finire. Sulla vicenda ieri è intervenuto anche il circolo Sel "S. Allende" di Chimento. «Ad un anno dalle elezioni regionali e comunali in cui il centrodestra ha occupato Regione e Comune, iniziano a vedersi i frutti della "loro politica" e del "loro potere contrattuale". Proprio in virtù di un accordo sbandierato in campagna elettorale tra il presidente della Regione ed il sindaco, il punto nascita di Acri viene definitivamente chiuso così come nei prossimi anni l'Ospedale di Acri verrà ridimensionato anche negli altri reparti per come previsto nel piano regionale».
Ma questo dell'ospedale per i vendoliani è solo l'ultimo atto di indebolimento di una città che negli anni è stata privata di molte cose. A tal proposito hanno ricordato lo «smantellamento dell'Enel; riduzione ai minimi termini delle unità lavorative dell'Afor; chiusura del salumificio con conseguente svendita dell'immobile. Logicamente – si legge ancora nella nota – le responsabilità non sono di un solo partito o di un solo gruppo di potere ma riguardano buona parte del ceto politico degli ultimi venti anni». Insomma, per Sel c'è bisogno di una nuova politica e, soprattutto, di un nuovo centrosinistra «per cominciare a ricostruire un fronte allargato che non sia più subalterno ai politicanti di turno, ma sia in grado autonomamente di sostenere i diritti della politica e di tutta la città». Sempre ieri, sulla vicenda, sono tornati a farsi sentire i dipietristi.
Per Angelo Cofone, coordinatore cittadino di Idv «la giunta Trematerra, avallando le sconsiderate decisioni del presidente Scopelliti, ha compiuto un grave gesto di irresponsabilità politica e civile nei confronti di tutta la cittadinanza acrese. Incredibile a tal riguardo – ha proseguito Cofoneanche l'ingenuità dimostrata dai primari del nosocomio che irresponsabilmente hanno sottoscritto un documento di ringraziamento nei confronti del primo cittadino e, indirettamente, nei confronti dei vertici regionali che ci hanno privato di un reparto ospedaliero essenziale per le condizioni orografiche del nostro territorio».


Fonte: "Gazzetta del Sud" del 08-05-2011.

PUBBLICATO 09/05/2011

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