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Centro sinistra acrese pensiero critico in standby

Iolanda Magliari
Foto © Acri In Rete
La sinistra acrese oggi risente fortemente di un grave malessere connaturato alla crisi di identità politica che da tempo investe la vita pubblica italiana e la sinistra in particolare.
I cittadini, ormai, hanno preso le distanze dalla politica ma, soprattutto, è la politica ad essere sempre più slegata dai cittadini e poco attenta ai bisogni reali del paese. I giovani, che per decenni hanno stimolato al rinnovamento, senza grossi risultati, oggi si sono allontanati dal teatrino della politica, oppure - ahimè - si sono uniformati al modello adulto.
Per lungo tempo il connubio 'cittadinanza acrese - partiti della sinistra' è stato indissolubile tanto da rendere Acri uno dei baluardi inespugnabili della sinistra calabrese. Una sinistra, quella acrese, che certamente non è stata priva di difetti, ma che è stata anche capace di grandi battaglie civili e sociali, che si è fatta promotrice di stimoli culturali, che ha perseguito legalità, trasparenza amministrativa e cultura democratica.
In questi anni la vita politica cittadina si è sempre connotata per un duplice aspetto, il fermento di idee, il dibattito serrato ed un dialogo costante e diretto con i cittadini da un lato e la litigiosità tutta interna alla sinistra acrese, e a dire il vero non solo a quella acrese, dall'altro.
Tutto ciò è apparso ancora più evidente nell'ultima, difficilissima, esperienza amministrativa della sinistra che, svoltasi nel pieno della crisi identitaria dei partiti e perciò senza guida politica, ha mostrato appieno tutte le debolezze e le anomalie della attuale fase politica, compresi i ripetuti cambi di casacca. Anche allora, comunque, nonostante le contese e i poco edificanti "giochi" interni per affermare la leadership, la piazza ha continuato ad essere attiva protagonista con il suo generoso discorrere, con il suo fiorire di "capannelle", i suoi commenti, pro o contro, su fatti e politici locali. 
Tutto ciò fino a "ieri"!
Nelle ultime elezioni il governo del paese è stato consegnato ad una giunta di centro destra che, per molti cittadini elettori, avrebbe dovuto rappresentare la "panacea". Nel sindaco centrista, infatti, la maggioranza degli elettori ha visto il dirigente politico navigato che poteva far decollare il paese, visto, appunto, l'alto potere contrattuale conferito da tanti al primo cittadino. Un alone alimentato ancor più dalla presenza, addirittura, del figlio nella giunta Scopelliti. Tant'è che anche alcuni a sinistra si sono convinti che il paese "affrancato" dal neo primo cittadino, non potesse che trarne benefici.
I partiti del centro sinistra, ancora intenti a leccarsi le ferite, hanno volentieri delegato il loro ruolo alla sola opposizione consiliare, convinti, magari, che la minoranza seppure esigua, ma rappresentata in buona parte da politici di lungo corso (impavidi guerrieri che avevano in passato dato prova di forza e coraggio, rintuzzando a muso duro anche forti leadership della sinistra locale e non) potesse al contempo assolvere pienamente al compito di stimolo alla maggioranza e di tutori di garanzia istituzionale.
Ma da allora in Consiglio, nei partiti, nelle piazze, ovunque… silenzio! Quello assordante, che non esalta e non contesta!
Neppure l'immobilismo dell'attuale amministrazione, la chiusura del punto nascita, il ridimensionamento "occultato" ma progressivo dell'ospedale prima, il paventato trasferimento di tribunale, Enel, Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, ecc. poi - per citare solo gli atti più gravi - è servito a svegliarci dal letargo. L'opposizione ha fatto tardivamente le sue blande richieste in Consiglio, poi… silenzio…
I partiti non dicono, o quasi. Si accontentano dei proclami e delle garanzie di potere contrattuale offerte del primo cittadino - magari poi smentite dai fatti.
I cittadini, di conseguenza, si guardano intorno. Qualche cenno di scontento comincia a serpeggiare, ma nessuno li organizza, nessuno si fa avanti e, quindi… aspettano o si rassegnano come se fosse un ineluttabile destino!
Eppure in passato questo paese ha combattuto, urlato, manifestato e protestato con decisione, in massa, per ottenere quei servizi che oggi gli vengono tolti a livello locale e non gli vengono garantiti neppure a livello provinciale . Non si può negare, infatti, che la collocazione geografica del paese, le poco agevoli vie di comunicazione, il sovraffollamento e relative carenze delle poche strutture ospedaliere rimaste nella provincia neghino al cittadino acrese, il diritto alla salute nonché l'accesso ai più importanti servizi. - alla faccia della decantata "sussidiarietà" che doveva avvicinare le istituzioni ai cittadini!
Nonostante tutto ciò, oggi ancora il silenzio impera!
È come se nessuno osasse disturbare il "riposo del guerriero" per paura di inimicarsi i suoi favori, o suscitare la sua ira.
Il pensiero critico, che da sempre è stato motore e spinta della sinistra acrese, sembra essere in standby.
Eppure è tempo che il letargo abbia fine, che il centro-sinistra riparta, ma che, soprattutto, ognuno faccia la sua parte, per ridare a questo paese garanzia di alternanza e chiarezza democratica. Solo se c'è chiarezza nelle posizioni assunte, se c'è una opposizione che stimola la maggioranza, se c'è un centro sinistra realmente alternativo nelle idee e nei progetti, la democrazia può avere senso e sostanza.
E' compito del centro sinistra, riaprire il dialogo ed il confronto tra le forze politiche che lo compongono e soprattutto con i cittadini. E' compito della sinistra lavorare già da ora ad una leadership credibile che possa rappresentare il progetto di alternanza e non sia invece poi il frutto di intrighi di palazzo o addirittura di auto proclamazioni dell'ultimo minuto.
Anche Sinistra Ecologia e Libertà, che tanto slancio sta dando alla sinistra a livello nazionale, deve assolvere concretamente a livello locale al suo ruolo. SEL può e deve lavorare per costruire la propria credibilità, facendosi portatore di valori, rendendosi interprete dei bisogni del paese, promotore dello sviluppo della città e delle sue eccellenze in termini di risorse umane, economiche, turistiche e sociali che questo territorio possiede.
Se non ora, Quando?!



Iolanda Magliari
Componente segreteria provinciale SEL

PUBBLICATO 24/10/2011

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