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I cittadini chiedono chiarezza a Trematerra

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Regna molta incertezza intorno ai tempi attraverso cui rimuovere l'incompatibilità tra le cariche di sindaco e di europarlamentare di Gino Trematerra. Quest'ultimo ha scelto di andare a Strasburgo, lo ha formalmente comunicato all'Ufficio Elettorale Nazionale, presso la Corte di Cassazione, ma non si è dimesso da sindaco. Intanto pende un ricorso presso la Corte d'Appello, in cui si sostiene che vi sono le condizioni per dichiarare Trematerra decaduto dalla carica di europarlamentare.
Intanto la città si interroga, perché intorno a questa vicenda avrebbe preferito maggiore chiarezza, magari proprio dal diretto interessato. Il sindaco ha dichiarato che va a Strasburgo per rispettare una precisa volontà del Parlamento italiano, ma c'è anche una volontà precedente e non meno importante: quella degli elettori acresi, che l'hanno voluto sindaco.
Anche i partiti delle opposizioni vogliono vederci chiaro e in settimana è possibile che si rivolgano direttamente al Prefetto per capire qual è l'esatta procedur ae quali sono i tempi tecnici della decadenza da sindaco. L'obiettivo della maggioranza è ormai chiaro: sfruttare tutto il tempo a disposizione per non votare in primavera, senza commissariamento e con la reggenza del vicesindaco.
Se si dovesse votare tra qualche mese, l'intero quadro politico sarebbe comunque impreparato e quindi costretto a procedere a tappe forzate. A distanza di due anni, bisogna ripartire con l'organizzazione della campagna elettorale. E su questa pesano diverse incognite, legate soprattutto alle alleanze e alle dinamiche politiche nazionali. Occorrerà capire, adesempio, se il centro - destrache ha guidato la città in questi due anni, cioè Udc e PdL, avrà la medesima fisionomia oppure se si deciderà di dare forma anche qui al Terzo Polo, con Udc, Api e Futuro e Libertà. Dall'altra parte, la fase di incertezza del Partito Democratico ha da tempo azzerato gli organismi.
Il Pd giocoforza dovrà comunque dotarsi di un organigramma e, considerata l'impossibilità di celebrare i congressi, probabilmente darà vita a una conferenza organizzativa, una sorta di congresso mascherato, attraverso cui gestire la fase elettorale. Anche qui c'è comunque la questione delle alleanze da sciogliere.
C'è poi la questione del futuro dell'ospedale, che in campagna elettorale potrebbe giocare un ruolo rilevante. Insomma, si apre una fase ricca di interrogativi a cui dare risposte e tempo ce n'è assai poco.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 15-1-2012.

PUBBLICATO 16/01/2012

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