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Acri: Ospedale ricorso al TAR

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E' giunto lunedì a Catanzaro il ricorso al Tar Calabria contro il ridimensionamento dell'ospedale civile “Beato Angelo” di Acri.
L'hanno firmato una ventina di cittadini, gran parte dei quali riconducibili al comitato civico in difesa dell'ospedale, costituitosi nei mesi scorsi. Al centro della richiesta il contenuto del decreto n. 106, dello scorso mese di ottobre, firmato dal presidente Giuseppe Scopelliti, commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario della Regione Calabria. Gli effetti di questo decreto sarebbero di un forte ridimensionamento di un presidio sanitario che perderebbe in molti casi addirittura i tratti peculiari di un ospedale.
Molti dei servizi e delle prestazioni finora erogati non verrebbero più garantiti e questo ha determinato inquietudine nella comunità acrese. Nel frattempo la struttura ha già perso per strada punto nascita e reparto di Ginecologia e Ostetricia.
In seguito alla firma di questo atto, nel centro presilano, a fine novembre, si tenne una partecipatissima manifestazione di protesta, che portò in piazza e per le vie della città circa diecimila persone. A distanza di qualche giorno, vi fu anche un presidio di protesta a Reggio Calabria, proprio davanti a palazzo Campanella, sede del consiglio regionale. A seguire, fu convocata una seduta aperta del consiglio comunale, alla quale Scopelliti fece pervenire una lettera. Nella missiva, indirizzata per il tramite del sindaco Gino Trematerra alla città, il presidente della giunta regionale apriva alla possibilità che il nosocomio acrese venisse trasformato da ospedale di montagna a ospedale di base, con tutto ciò che ne conseguirebbe, quindi non più ridimensionamento, ma, al contrario, miglioramento di prestazioni e servizi. Nella lettera tuttavia non si faceva riferimento a scadenze e, a distanza di oltre un mese, nulla è accaduto su questo fronte.
Al di là dei convincimenti espressi in questa circostanza dal commissario regionale alla Sanità, di questo passaggio non vi sono atti ufficiali, ma solo un presupposto basato su una comunicazione tra Scopelliti e Trematerra diretta alla comunità acrese. Ora che l'esperienza da sindaco del neoeuroparlamentare è ai titoli di coda non vi sono motivi per pensare a un suo disimpegno dalla vicenda, ma c'è chi lo teme. Per non lasciare nulla di intentato, il comitato ha pensato bene di attivarsi per percorrere tutte le strade possibili per raggiungere l'obiettivo del ritiro del famigerato decreto 106.

PUBBLICATO 19/01/2012

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