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Cresce l'attesa per l'ospedale

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
In attesa di mettere fine alla telenovela della decadenza da sindaco di Gino Trematerra, le forze politiche dovranno incominciare a serrare le fila per ritornare nell’agone elettorale. Quasi certamente nella prossima primavera, cioè dopo due anni dall’elezione del primo cittadino. Il quale aveva solennemente dichiarato che in caso di incompatibilità con la carica di europarlamentare, avrebbe scelto di fare il sindaco. Trematerra ci ha ripensato e ora tutto ritorna al responso elettorale.
Uno dei temi che con ogni probabilità saranno decisivi ai fini della contesa è il futuro dell’ospedale. A una settimana esatta dalla presentazione del ricorso al Tar contro il decreto 106, firmato nello scorso ottobre dal presidente Scopelliti, nella sua veste di commissario ad acta del Piano di rientro dal debito sanitario, le cronache non hanno registrato nessuna reazione ufficiale. Il ricorso lo hanno firmato componenti del comitato cittadino in difesa dell’ospedale e alcuni dei maggiorenti del Partito Democratico.
L’inquietudine della comunità circa le sorti dell’ospedale cittadino cresce esponenzialmente con il tempo trascorso da quando, a inizio dicembre, il presidente Scopelliti cercò di tranquillizzare i cittadini, dichiarando semplicemente un suo convincimento, senza alcun seguito ufficiale, secondo il quale quello di Acri aveva i requisiti per diventare ospedale generale. Questo significherebbe rimuovere la sua condizione di ospedale di montagna, quindi fugare il rischio tutt’altro che virtuale di un significativo ridimensionamento che metterebbe seriamente in discussione anche il suo status di ospedale. Questo tema entrerebbe di diritto in campagna elettorale semplicemente perché Gino Trematerra ha sempre garantito un futuro quantomeno uguale al presente per il nosocomio cittadino. Ha insomma impegnato tutta la sua autorevolezza per tranquillizzare la città.
Tuttavia lo aveva fatto anche poco prima che fossero esecutivi gli effetti del decreto, firmato Scopelliti, relativo al punto nascita, senza che questo bastasse a scongiurarne la chiusura lo scorso 1 maggio. Dall’arrivo della lettera di Scopelliti, nel consiglio comunale aperto sulla sanità di inizio dicembre, è passato più di un mese, ma nulla sembra essere cambiato, se non il tentativo di far ritirare il famigerato decreto 106 attraverso un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Qualora non dovessero esservi, nei prossimi mesi, novità significative, il tema ospedale potrebbe risultare decisivo ai fini dell’elezione del nuovo sindaco della città.

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 23-1-2012.

PUBBLICATO 24/01/2012

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