LETTERA Letto 3809  |    Stampa articolo

La Codognola risponde a Trematerra

Anna Codognola
Foto © Acri In Rete
Egregio signor sindaco Sen. Gino Trematerra e egregi cittadini di Acri,
leggo in questi giorni sia in rete internet che con la sua aperta lettera signor sindaco, che vi siete parecchio indignati per una frase riportata in un articolo molto forte che è uscito sul Corriere di Verona recentemente e devo dire che ne sono rimasta sorpresa. Ho anche capito che alcuni miei avversari politici di Garda hanno fomentato e orchestrato in rete la protesta proprio per colpire la sottoscritta che da anni lotta contro il malaffare, che impera sovrano ormai anche sulla sponda del lago Garda. Il sito poi THIS IS Acri su facebook, fatto da vostri concittadini, ha aperto il dialogo, ma non mi ha lasciato assolutamente replicare nella più totale mancanza di democrazia, pertanto le mie spiegazioni sono cadute nel vuoto, anzi mi hanno anche pesantemente insultata. Scorretti e antidemocratici: sicuramente questo dovevo precisarlo.
Per tornare all´argomento in questione, purtroppo il panorama è questo: affari immobiliari, appalti e ora l´ultimo vinto a Garda, mio paese, da una ditta legata come dice il prefetto di Reggio Emilia alla cosca del Grande Aracri confermano che l´ndrangheta opera da anni in tutto il territorio veronese e insieme a gruppi di altri tipi di mafie hanno preso ormai una ramificazione davvero inquietante e anche le attività commerciali, da noi, in tanti casi, sono opere e "lavanderie" di riciclaggio, alcune dirette da personaggi venuti appunto dal sud Italia. Ci sono quindi migliaia di collegamenti. Questo confermato sia da fatti apparsi sui giornali sia da tante conferenze tenute da importanti personaggi dell´antimafia nelle nostre zone, non ultimo Pietro Grasso, Procuratore nazionale dell´antimafia, intervenuto in provincia di Verona recentemente.
Come sicuramente anche lei sa, l´ndrangheta usa molto manovalanza comune, che poi trasferita in un luogo preciso fornisce interi pacchetti di voti nelle campagne elettorali e appoggi utili alla criminalità, manovalanza che pur non facendo nulla di illegale si muove per sola convenienza, favorendo magari anche inconsapevolmente queste situazioni. E´ sempre stato così e la invito a guardare la trasmissione Presa diretta di Rai Tre del 15/1 sul sito della Rai e verificare che queste non sono storielle. Questa è la situazione reale, senza farsi prendere tanto dal campanilismo, anche se tutti teniamo ai nostri paesi, io al mio e voi al vostro.
Ho certamente appreso che Acri è un paese lontano da qualsiasi infiltrazione mafiosa e mi creda non posso che esserne felice e vi credo senza problemi.
Per questo mi scuso con tutti voi acritani di essere stata fraintesa, perchè nessuno pensa o dice che gli Acritani siano mafiosi, ma soprattutto nessuno lo ha mai affermato nell´articolo: nessuna supposizione quindi. So benissimo quanti lavoratori sani e corretti ci siano fra di voi, molti poi li conosco personalmente. Dall´altro verso però, la preoccupazione che spostamenti di massa provenienti dallo stesso luogo, da una regione come la Calabria, con il tasso più alto di criminalità e questo non potete smentirlo purtroppo, fosse stato qualsiasi altro Paese della stessa regione, poco importa in questo contesto, ci ha preoccupato tutti e ci siamo chiesti i motivi soprattuto in un momento di forte crisi e di difficoltà per i posti di lavoro, che colpisce tutti e anche il Garda.
Inoltre qui la vita costa parecchio, affitti, beni di prima necessità e quindi trovo assai difficile sia conveniente anche qualsiasi trasferimento di carattere stabile, per chiunque e da qualunque parte si provenga. Io infatti nell´articolo del Corriere di Verona comunque mi riferivo a trasferimenti fissi e stabili, con residenza nelle nostre zone. Mi sono fatta quindi semplicemente delle domande, ma nessuna discriminazione da parte mia e ribadisco che non appartengo a movimenti politici di parte e non vorrei mai fare di tutta l´erba un fascio. Resto e sono molto preoccupata di tutta la situazione che riguarda il Garda, ma ne ho tutte le ragioni.
Certa di aver chiarito la mia posizione e di avervi inoltrato le mie scuse pubblicamente attraverso il Gazzellino della Calabria, che gentilmente pubblicherà questa mia lettera, invio cordiali saluti e Vi informo che sono intenzionata ad accettare il vostro invito di venirvi a trovare presto, anche se conosco bene la Calabria, essendo stata turista per diversi anni in molti suoi luoghi splendidi. Per ultimo spero anche che la questione polemica finisca qui, perchè come mi hanno scritto giustamente e correttamente alcuni cittadini acritani questo astio fra paesi non porta a nulla di buono.pirituali, nè subdoli commissari».

PUBBLICATO 30/01/2012

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